"Incontrare chi mi ha sparato? A me non cambierebbe nulla, direi anche no. Se me li trovassi davanti forse mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto, ma non ci sarà modo".

Lo ha dichiarato Manuel Bortuzzo - il nuotatore di 19 anni rimasto paralizzato dopo essere stato raggiunto da alcuni colpi di pistola esplosi per errore nella notte tra il 2 e il 3 febbraio fuori da un locale di Roma - nell'incontro con la stampa organizzato al Centro Federale della Fin di Ostia.

Per l'aggressione sono in carcere Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, 24 e 25 anni.

Entrambi sono accusati di tentato omicidio.

"Nessun odio da parte mia? È il mio carattere. Conosco persone che se la sono presa a morte con chi gli ha creato il danno, invece c'è gente come me che ci passa sopra e pensa a sè stesso e a recuperare in fretta, perché quello che voglio è tornare tra i miei ragazzi normalmente", ha spiegato il giovane atleta.

"Come ho detto un sacco di volte, io stavo vivendo la mia vita, ero felice, felicissimo, non stavo facendo niente per andare incontro a una cosa simile. Quindi questa cosa doveva semplicemente succedere: non rimpiango di non aver fatto qualcosa di diverso, perché stavo facendo quello che mi sentivo di fare. Quindi a posto così", ha detto ancora Bortuzzo.

Il 19enne in sedia a rotelle (Ansa)
Il 19enne in sedia a rotelle (Ansa)
Il 19enne in sedia a rotelle (Ansa)

"IL MIO OBIETTIVO? LE OLIMPIADI" - Dopo l'aggressione, il 19enne ha iniziato il suo percorso di fisioterapia nell'istituto romano di Santa Lucia, facendo rapidi progressi.

Pochi giorni fa è tornato in vasca.

"Dove mi vedo tra dieci anni? Mi sa ancora in tv, per un motivo o per l'altro. Ma spero in piedi", ha dichiarato ancora durante la conferenza stampa.

"Speranza? Certo che ne ho, nella mia testa c'è sempre speranza. Il mio obiettivo era partecipare alle Olimpiadi e non è cambiato: se tutto andrà bene ci andrò", ha concluso Bortuzzo.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata