"La disabilità sta negli occhi di chi guarda". Parole semplici, parole del cuore. Parole che toccano l'anima e la coscienza perché immediate, dirette, ferocemente schiette.

Parole pronunciate da una mamma sul suo profilo Facebook, per fare inaspettatamente il giro dei social. Perché, a volte, uno sfogo – un semplice sfogo – sa raccontare la realtà meglio di mille riflessioni.

E questo è il caso di Erika Defendi, la mamma che, mentre accompagnava in gelateria suo figlio disabile è stata derisa, bullizzata, presa per i fondelli, letteralmente umiliata in pubblico da due ragazzine di "16 o forse 17 anni".

"Sono talmente nervosa e amareggiata che devo per forza dare un senso a quello che mi è successo", ha attaccato così nel il suo post sul social in blu.

Stava camminando per le vie del centro di Bergamo, con il figlio "tetraplegico dalla nascita", quando ad un incrocio ha incontrato queste due ragazzette, "vestite con pantaloncini cortissimi e top, intente a parlare di quanti soldi avrebbero speso la sera in discoteca".

Erika e il figlio le hanno superate, quando "mi sono voltata perché le ho sentite bestemmiare". Lì, la scena inaspettata. La scena che le ha gelato il sangue nelle vene: ridevano, ridevano di gusto le due "mentre imitavano la camminata di mio figlio".

A quel punto ha abbozzato una reazione, ma il figlio l'ha fermata: "Mamma, le persone ignoranti vanno ignorate… Io faccio così!".

Il ragazzo, spiega Erika, "ha solo 15 anni e mi sorprende per la maturità che ha dimostrato anche in questa occasione. Forse, perché soffre dalla nascita: e solo le persone abituate a soffrire possono spiegarci il senso della vita".

L'unica speranza, ora, è che queste dolci e pungenti parole arrivino agli occhi e alle orecchie delle due bullette, in modo che possano specchiarcisi dentro e rivedersi.

E magari, perché no, vergognarsi. Almeno un po'. Almeno questo basterebbe per rimediare al torto fatto.

Fernando Di Cristofaro

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata