Il sangue sulla statuetta della madonna di Trevignano è quello di Gisella Cardia, la presunta veggente indagata per truffa. È quanto emerso dall’analisi di quattro tracce di materiale genetico fatta da Emiliano Giardina, già perito nell'indagine sulla morte di Yara Gambirasio e Manuela Murgia.

Per il consulente dunque il Dna sulla statuetta è di Maria Giuseppa Scarpulla, il nome all'anagrafe della veggente che a lungo ha sostenuto di avere delle visioni. Una tesi che ha attirato pellegrini e fedeli da tutta Italia sino alle porte di Roma. Il genetista ha analizzato quattro tracce, due sulle guance della statuetta, una sul volto e una sulla veste di quadro raffigurante Cristo. Tutte riconducono al Dna di Cardia.

La difesa aveva invece sostenuto che le tracce potevano contenere un Dna misto. Il tribunale di Civitavecchia ha rifiutato la proroga delle indagini, confermando di fatto il quadro probatorio finora emerso. Il Vaticano si era già espresso sulla vicenda delle presunte apparizioni di Trevignano dichiarando l'assoluta inesistenza di qualsiasi "soprannaturalità". In un decreto inoltre il vescovo di Civita Castellana aveva vietato ai fedeli di organizzare o partecipare a incontri che diano per certa la verità sovrannaturale degli eventi.

(Unioneonline)

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