Prima la presa di distanza dell’Esercito e del ministro Crosetto e ora la risoluzione: il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare dopo il caso del libro contenente insulti contro gay, migranti, femministe e ambientalisti.

Una notizia anticipata dal giornalista Gabriele Carrer e che arriva il giorno dopo lo scoppio della bufera circa il libro che il generale si è autopubblicato e che è uscito il 10 agosto scorso.

«Il generale Roberto Vannacci cessa dall’incarico di comandante dell’Istituto Geografico Militare in data 20 agosto – le parole di Carrer su Twitter – . È trasferito in forza extra organica al Comfoter di Firenze. Al suo posto il generale Massimo Panizzi, che mantiene l’incarico di comandante di area territoriale».

Vannacci, 55 anni, già a capo dei paracadutisti della Folgore e fino ad oggi alla guida dell'Istituto geografico militare, era finito al centro delle polemiche per il suo libro dal titolo «Il mondo al contrario». In cui parlando di omosessuali e coppie gay scrive: «Normali non lo siete, fatevene una ragione!» E ancora: «La normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali».

Parlando della legittima difesa il generale specifica anche nel testo: se un ladro entra in casa «perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani», «se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?».

Crosetto ha denunciato quanto contenuto nel libro del generale parlando di «opinioni che screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione». «Per questo sarà avviato dalla Difesa l'esame disciplinare previsto», ha poi precisato.

LA REPLICA – «La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all'odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri». Così il generale Roberto Vannacci commentando a “Diario del Giorno”, su Rete 4, la sua rimozione da capo dell'Istituto geografico militari dopo le polemiche nate intorno al suo libro. «Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale – ha quindi aggiunto – però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone».

«L'odio è un sentimento, come l'amore e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno – ha ancora precisato – . Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone».

(Unioneonline/v.l.)

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