Dopo l'annuncio delle dimissioni del cardinale Angelo Becciu, originario di Pattada, dalla carica di Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, si aprono scenari non proprio limpidi.

Papa Francesco ha comunicato a Becciu la volontà di accettare le dimissioni ma sulla vicenda non sono arrivati commenti ufficiali dalla Chiesa sarda. L'idea che prevale è quella che mette di nuovo in luce la questione dell'inchiesta da parte della magistratura vaticana sull'acquisto di un palazzo in centro a Londra. L'operazione era stata avviata quando il cardinale 74enne era Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana. Un giro da milioni di euro per quella che il cardinale Pietro Parolin - il Segretario di Stato - aveva definito un affare "opaco" e Becciu, dal canto suo, aveva invece parlato di "investimento regolare e a norma di legge", bollando come "infamanti" le accuse che facevano riferimento al presunto uso dell'Obolo di San Pietro per effettuare l'acquisto.

Secondo la ricostruzione fatta dal settimanale "L'Espresso", il "metodo" che ha caratterizzato la "gestione Becciu" non è andata giù a Papa Francesco, e la conclusione della vicenda, per non scatenare ulteriori conseguenze, sarebbe stata proprio la scelta del cardinale di dimettersi. Per lui resterà comunque il "titolo cardinalizio" svuotato dei suoi contenuti. Nessuna possibilità invece di partecipare a un futuro Conclave.

Nel corso di un'intervista a "Domani", il religioso ha fornito qualche spiegazione in più: "Ho detto al Papa: ma perché mi fai questo? Davanti a tutto il mondo poi? Mi ha detto che avrei dato soldi ai miei fratelli. Io non vedo reati, sono sicuro che la verità verrà fuori".

"Nel nostro incontro - aggiunge - il Santo Padre mi ha spiegato che avrei favorito i miei fratelli e le loro aziende con i soldi della Segreteria di Stato, ma io posso spiegare. Reati di certo non ce ne sono".

Becciu in effetti non ha negato che una coop riconducibile a suo fratello Tonino sia finanziata con i fondi della Cei provenienti dall'8 per mille su sua esplicita richiesta: "Confermo - ribadisce a "Domani" -, anche perché è tutto rendicontato. Che male c'è?".

Sarebbero 100mila euro secondo gli inquirenti i soldi arrivati alla coop: "Errato - ha chiarito l'ex cardinale - io da sostituto non ho mai dato i denari alla cooperativa di mio fratello, ma a una Caritas. Ho appena chiamato il vescovo di Sassari che tra l'altro mi ha detto che quei soldi sono ancora in cassa in diocesi". "Come sostituto avevo a disposizione un fondo con cui, senza dover rendere conto a nessuno, potevo aiutare vari enti e associazioni caritatevoli. Perché non dovrei dare una mano anche alle Caritas sarde come quella di Ozieri?".

E sulla srl riconducibile a un altro suo fratello, che avrebbe ottenuto commesse di un certo spessore grazie ai "buoni uffici" di Becciu: "Il nunzio in Egitto conosceva mio fratello, e così lui ha fatto lavori per circa 140mila euro per cambiare gli infissi della sede, ma anche qui francamente non vedo il reato".

E lui stesso avrebbe acquistato gli infissi per la nunziatura di Cuba, dove era stato assegnato tra il 2009 e il 2011: "Ma scusi - ha risposto al quotidiano - non conoscevo nessun altro, era ovvio usassi la ditta di mio fratello. Poi i lavori non li ho nemmeno terminati io, ma il nunzio che mi è succeduto. Che è stato talmente contento del servizio che, quando è stato spedito nella nunziatura egiziana, lo ha richiamato".

Insomma Becciu dice di non aver rubato un euro. "Non so se sono indagato, ma se mi mandano a processo mi difenderò".

IL PARROCO DI PATTADA - "La comunità parrocchiale di Pattada è molto rattristata, ma allo stesso tempo è fiduciosa nel fatto che monsignor Becciu saprà dimostrare la correttezza dei suoi comportamenti e la sua estraneità a certe macchinazioni", ha dichiarato Gianfranco Pala, parroco del paese del Sassarese di cui Becciu è originario. "È molto legato a questo luogo e alla sua comunità, rientra qui spesso e volentieri, per questo motivo ben conosciamo la rettitudine morale che ha sempre orientato la sua opera al servizio della Chiesa e della collettività".

(Unioneonline)

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