In Vaticano il Promotore di Giustizia ha interrogato e messo in stato di fermo il broker molisano Gianluigi Torzi. Le accuse riguardano vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio nell'ambito della vicenda collegata alla compravendita di un immobile in Gran Bretagna. Per questi reati Torzi rischia fino a 12 anni di carcere.

Il provvedimento, firmato dal Promotore Gian Piero Milano e dal suo Aggiunto, Alessandro Diddi, "è stato emesso in relazione alle vicende collegate alla compravendita dell'immobile londinese di Sloane Avenue, che hanno coinvolto - riferisce il Vaticano in una nota - una rete di società in cui erano presenti alcuni Funzionari della Segreteria di Stato".

Il legale di Torzi, Ambra Giovene, si è limitato a commentare: "Non sono autorizzata a dire nulla in questo momento. Posso solo dire che il mio assistito è stato fermato per fare delle verifiche di carattere istruttorio. Sono necessari degli accertamenti istruttori, sulla base di quelli che sono gli elementi in possesso del Promotore di Giustizia del Vaticano".

Il palazzo al centro dell'inchiesta è un antico magazzino di Harrods nell'esclusivo quartiere di Chelsea.

IL CARDINALE BECCIU - ''Non conosco Torzi, non ero più sostituto quando sono successi i fatti che gli attribuiscono'', ha riferito il cardinale Angelo Becciu, che per quanto riguarda l'investimento nel palazzo di Londra oggetto di inchiesta, aveva spiegato di aver parlato della cosa col Papa: "Si è investito in un palazzo. Da tempo la Santa Sede investe in palazzi. Era una occasione buona che oggi in tanti ci invidiano con la Brexit perché oggi il valore di quella casa è quasi triplicato. Il Papa deciderà se è da mantenere o da vendere ma non ci sono perdite".

(Unioneonline/s.s.)
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