L’auto piombata sull’asilo: la marcia “tolta inavvertitamente” dal figlio della conducente
Il racconto della donna dopo la tragedia di via Primo Maggio, dove ha perso la vita un bimbo e 5 sono rimasti feriti. “Non ho messo il freno a mano, sono disperata”, ha detto in lacrime agli inquirentiCi sarebbe "un errore umano” all’origine della tragedia avvenuta a L’Aquila, in via Primo Maggio, dove un’auto in discesa ha abbattuto la recinzione di un asilo, uccidentdo un bimbo che giocava in giardino e ferendone altri cinque.
Da quanto emerso dall’interrogatorio della conducente, che stava andando a prendere i suoi due figli proprio nella scuola di via Primo Maggio, la “marcia” della vettura – una Passat – sarebbe stata “tolta inavvertitamente", facendola piombare sull’asilo.
La donna ha anche ribadito quanto dichiarato ieri, ovvero di aver tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci.
Nell’abitacolo era rimasto il figlio 12enne, che quando l’auto ha iniziato a muoversi si sarebbe buttato fuori. "Mi ha avvertito mio figlio gridando: mamma!", avrebbe detto la donna in lacrime ai giudici.
Il faccia a faccia tra la donna e gli inquirenti è durato circa un’ora e mezza, presenti il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta Stefano Gallo, il difensore Stefano Valentini, gli investigatori della Squadra Mobile, e il capo della Procura aquilana Michele Renzo.
Secondo quanto trapela della ricostruzione dei fatti, la donna ha rischiato anch’essa di essere travolta dalla macchina "e solo alla fine mi sono dovuta scansare", avrebbe detto.
"Ricordo – ha aggiunto – quando ho parcheggiato di aver inserito la prima marcia, ma non il freno a mano". Il figlio maggiore avrebbe poi tolto la marcia “inavvertitamente”.
Si è trattato in alcuni momenti di un interrogatorio drammatico, durante il quale si è detta "disperata", assieme a tutta la famiglia per il dolore provocato per la morte del piccolo Tommaso e il ferimento degli altri cinque bimbi.
La 38enne è indagata per omicidio stradale.
(Unioneonline/l.f.)