La tragica morte del fratello di Andrea Delogu, papà Walter: «Evan era un angelo»
Il ragazzo, 18 anni, ucciso in un incidente in moto. La notizia mentre la conduttrice andava alle prove di Ballando con le stellePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Mio figlio era un angelo». Walter Delogu, padre della conduttrice Andrea Delogu, piange la morte del suo secondo figlio, Evan, di appena 18 anni, rimasto ucciso ieri in un tragico incidente stradale.
Evan ha perso il controllo della moto ed è caduto, finendo contro un palo, a Bellaria Igea Marina (Rimini). Era in sella alla sua Benelli 750, che sarà sottoposta a sequestro per svolgere accertamenti. Sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno tentato di soccorrerlo invano e gli agenti della Polizia locale.
In un post su Instagram del 18 settembre, Andrea Delogu scriveva così: «Mio fratello è il più bello del mondo. Non lo taggo se no si inca**a, ma dovete sapere che mio fratello e il più bello del mondo. Punto. Rimini e moto e pure mamma in moto». Delogu, oggi chiusa in doloroso silenzio, ha ricevuto la notizia in auto mentre stava andando a provare le coreografia di Ballando con le stelle, il programma di RaiUno di cui è concorrente nell’edizione di quest’anno.
«Il cuore a volte batte anche se è morto... Grazie a tutti per la vostra vicinanza in questo momento di dolore... Voglio che si ricordi così il nostro bambino... Addio Evan... Il tuo papà..e tua mamma...», ha scritto il padre Walter, famiglia originaria di Sorso, per anni autista di Vincenzo Muccioli nella comunità di San Patrignano. «Vi dico chi era mio figlio - scrive ancora - faceva le serali, studiava Alberghiero, di mattina si allenava in palestra, poi faceva da mangiare per noi se ero occupato e se la mamma era al lavoro. Quando si alzava da tavola chiedeva il permesso, lavava i piatti e poi si riposava un po'. Ha da sempre lavorato in estate da Massimo, al bagno 75, e mai ci ha chiesto un euro, si comprava tutto lui col suo stipendio, pure quella maledetta moto. Mi traduceva dall'inglese articoli di nuove droghe pericolose, che servivano a me alle conferenze che faccio nelle scuole per prevenire disgrazie di questa maledizione. Non beveva, non fumava e a volte lo prendevo in giro, dicendogli o che era un talebano o un angelo. Ho capito ieri chi eri tu, un angelo».
«Ho dormito nel tuo letto stanotte - prosegue Walter Delogu - perdonami, ora te lo metto a posto, ti abbraccia la mamma e tua sorella. La tua amata moto la farò aggiustare e la venderò, so quanto impegno e soldi ci hai messo in quel bolide (come lo chiamavi tu) quindi non la faro demolire, scusami, ma non riuscirei più a vederla o guidarla. La tua macchina arriverà venerdì, venderemo la nostra e terremo la tua per sempre. A presto amore, tra non molto ti raggiungerò e rideremo insieme, come sempre. Ora ti mando un bacio con la mamma e la tua amata sorellina, come la chiamavi tu, lassù in paradiso fatti valere».
(Unioneonline/D)
