Era in spiaggia. Stava ascoltando la cronaca della partita del suo Senegal. Si stava rilassando, Samba, quando ha sentito le urla disperate di due bambini che stavano annegando nel mare davanti a Ventimiglia.

Non si è nemmeno spogliato. No, si è buttato in acqua e li ha riportati a riva.

"Pensavo solamente che dovevo fare di tutto perché non morissero", ha detto lui, Cheik Samba Beye, il senegalese 44enne "tuttofare" di uno stabilimento balneare ligure.

Per ringraziarlo la mamma dei piccoli, di 7 e 9 anni, ha voluto regalargli un cellulare nuovo, visto che il suo si è guastato a contatto con l'acqua salmastra durante il salvataggio.

All'Huffington Post Samba ha raccontato che il suo gesto vorrebbe "diventasse in qualche in modo un esempio per i migranti che arrivano ma anche per gli italiani che accolgono". I primi, secondo lui, "devono rispettare leggi e persone" mentre gli altri "non devono giudicare dal colore della pelle ma dal cervello, dal cuore, dall'anima, dalla voglia di impegnarsi".

Samba è arrivato 12 anni fa dal Senegal, passando prima da Spagna e Francia e poi stabilendosi nel nostro Paese. Monza, Varese, Milano, Busto Arsizio e Milano le città che ha girato facendo qualsiasi lavoro.

Dopo il salvataggio dei due piccoli, un comitato locale ha chiesto al sindaco di Ventimiglia la possibilità di assegnargli una medaglia al valore civile.

(Unioneoline/DC)

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