Banditi «sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti» e abiti «troppo eleganti o vistosi», ed è meglio evitare di «guardare insistentemente» o fare «commenti indirizzati all'altrui ragazzo/a».

Nella bufera la “ricetta” per evitare di incorrere in molestie e stupri contenuta in un opuscolo che il comune di Cividale del Friuli (Udine) ha deciso di distribuire alle scuole. Un vademecum che gli studenti definiscono «inaccettabile», soprattutto perché parte da «consigli» dati alle donne, potenziali vittime di violenze di genere, anziché da una strategia di prevenzione che inizi dagli aggressori.

«Le nostre rivendicazioni riguardano l'educazione all'affettività all'interno delle scuole, per un reale cambiamento - è il punto degli studenti - Non vogliamo opinioni su come ci dobbiamo vestire». L'opuscolo in questione si chiama “Prevenire le aggressioni, combattere la violenza”, edito dal comune di Cividale del Friuli (Udine) e Regione Fvg. Un'iniziativa che il sindaco, Daniela Bernardi (Lega), continua a difendere: «Sono contenta che l'opuscolo, redatto da psicologi, che realizziamo già da tre anni, sia stato finalmente letto dagli studenti delle nostre scuole con spirito critico».

Al convitto nazionale Paolo Diacono gli studenti hanno appeso sui muri dell'istituto cartelli di ferma condanna e organizzato assemblee in corridoi e aule. «Protestiamo perché riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo - afferma Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro - ma contestiamo anche l'opportunità stessa di un volantino rivolto alle potenziali vittime, quando è noto che la prevenzione delle violenze di genere deve partire innanzitutto dagli aggressori».

Secondo il sindaco «il fatto che gli studenti considerino i consigli dati 'anacronistici' testimonia che vivono situazioni normali e senza particolari disagi». L'amministrazione, conclude, è comunque disposta «a sedersi attorno a un tavolo per confrontarsi con gli studenti e le scuole per capire quali siano le loro effettive esigenze e rimodellare i contenuti di un opuscolo che voleva essere un momento di riflessione». 

(Unioneonline/D)

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