La favola di Fortunata, la pecorella che ha percorso 100 km per ritrovare il gregge
Insieme al suo agnellino appena nato ha raggiunto gli alpeggi in Val FormazzaUn nome che ben rappresenta la sua storia, quello di Fortunata, la pecora che con il suo agnellino appena nato ha percorso un centinaio di chilometri per ritrovare il gregge da cui si era staccata 40 giorni fa.
La pecorella, nella descrizione fatta sui social dallo chef Mauro Morando, ha girato tutto il Piemonte nord-orientale da Gozzano (Novara), dalle parti del lago d'Orta, fino alle montagne della Val Formazza, nel Verbano, ultimo lembo d'Italia prima della Svizzera.
“L'altro giorno - racconta Morando - stavo scendendo verso valle e, lungo la strada, ho incontrato il pastore mentre risaliva insieme alla pecora e all'agnello". Il pastore è Ernestino, ha un gregge composto da un migliaio di capi ed è, come spiega il cuoco, un signore d'altri tempi, un tipo vecchio stampo che non si stacca mai dai suoi animali: "L'inverno lo trascorre a Mortara, nel Pavese, poi va verso Gozzano. Quindi arriva nel Verbano-Cusio-Ossola e, nei mesi più caldi, sale qui in val Formazza per portare le pecore al pascolo. Fa così da quarant'anni".
La pecorella protagonista della storia “che sembra una favola”, a giugno era stata lasciata nel ricovero di Gozzano perché era incinta. Ma dopo il parto, non appena il suo agnellino è stato in grado di assestarsi per benino sulle zampette, si è messa in movimento. "Avendo quattro o cinque anni - dice Morando - nelle scorse estati era già stata in val Formazza. Evidentemente è stata in grado di orientarsi o di ricordare la strada percorsa in passato".
Un viaggio che è durato all’incirca 40 giorni, fino a quando il pastore se l’è trovata davanti e ha quindi deciso di darle un nuovo nome, Fortunata, e Fortunato è invece l’agnello.
Mamma e figlioletto sono stati sistemati al sicuro, affinché si riposino, mentre le altre pecore sono state condotte in alpeggio.
"Abbiamo tanto da imparare dalla natura - conclude lo chef - Quando vedrete un pastore fategli un inchino perché l'amore che ha per il suo gregge è qualche cosa di indescrivibile”.
(Unioneonline/s.s.)