"Epidemia colposa aggravata dalla morte di più persone". Questo il reato contestato dalla Procura di Bergamo sul filone dell'inchiesta che riguarda l'ospedale di Alzano Lombardo, che vede indagati l'ex dg al Welfare lombardo Luigi Cajazzo, il suo vice all'epoca Marco Salmoiraghi, la dirigente Aida Andreassi, Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo dg della Asst di Bergamo Est e il secondo ex direttore sanitario (questi ultimi due sono accusati anche di falso).

Nelle indagi, a quanto si apprende, è stato sentito come testimone anche il direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano Massimo Galli, e gli inquirenti puntano a raccogliere le testimonianze di altri virologi.

I cinque indagati sono accusati, si legge nel capo d'imputazione, di aver "cagionato un'epidemia colposa, incrementando ed aggravando la diffusione del contagio, con particolare riferimento alle modalità di gestione dell'emergenza nel presidio ospedaliero di Alzano Lombardo ed al propagarsi della mobilità nel territorio circostante".

Reato contestato "in Alzano Lombardo ed altre località della provincia di Bergamo a partire dal 23 febbraio 2020 e indicativamente fino all'8 marzo".

Francesco Locati e Roberto Cosentina avrebbero dichiarato il falso "in atti pubblici" quando, nel caso della riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo dopo il primo caso di Covid il 23 febbraio, scrissero che erano state adottate "tutte le misure previste", "circostanza rivelatasi falsa, stante la incompleta sanificazione del Ps e dei reparti del presidio", scrive la Procura di Bergamo. Locati, inoltre, avrebbe attestato il falso scrivendo anche in una relazione di "tamponi effettuati a pazienti e operatori già dal 23 febbraio".

Il pool non indaga solo sul caso di Alzano Lombardo, ma anche sul dramma che ha coinvolto la cittadina assieme alla vicina Nembro, sulla mancata zona rossa e sui decessi nelle Rsa.

I pm scrivono anche che è "necessario" per le indagini acquisire "ulteriori elementi di valutazione", che riguardano anche "le interlocuzioni con Regione Lombardia, Istituto superiore di sanità e Comitato tecnico scientifico".

(Unioneonline/L)
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