L'ondata di calore da bollino rosso spinge i consumi elettrici al nuovo record del 2023.

La rete gestita da Terna, con il ricorso massiccio all'aria condizionata, ha registrato un picco dei consumi elettrici di 58,67 GW, un livello mai toccato quest'anno e che si avvicina al massimo storico del luglio 2015, quando i consumi raggiunsero i 60,5 GW.

Il caldo torrido stravolge anche le abitudini alimentari degli italiani, che puntano su gelati, bibite dissetanti, acqua e prodotti freschi come frutta e verdura - con gli inevitabili contraccolpi sui prezzi - mentre dalle tavole spariscono i prodotti più pesanti come insaccati e alcuni tipi di carne. Negli ultimi giorni, i consumi di frutta e verdura hanno segnato un aumento del 20%.

E rispetto al mese scorso, prima dell'arrivo del gran caldo, per gelati e ghiaccioli si registrava una crescita del 15%, mentre i consumi di acqua in bottiglia si impennano del +25%. Legacoop parla di “consumi meteopatici”: prodotti freschi e cibi che si possono «consumare freddi» o comunque «preparazioni semplici che non richiedono di stare davanti ai fornelli, inclusi i piatti pronti anche se sono più costosi».

Il Codacons calcola che per la verdura fresca si spende in media il 17,8% in più, con punte del +22% per i cavoli. Male anche la frutta fresca: gli aumenti sono in media dell'8.3% con punte del 16% per le arance e del 15,2% per i frutti a bacca (uva, kiwi, more, mirtilli, ecc.). Va peggio per i gelati, che rincarano del 18,9% su base annua, mentre per una birra si spende in media il 13,2% in più (+15,8% per quelle non alcoliche). Le bevande gassate aumentano del 19,5%, i succhi di frutta del 15,8% e sono più cari anche aperitivi alcolici (+10%) e acqua minerale (+11,9%).

E così, per fare un esempio, quest'anno «preparare una classica insalata di riso risulterà sensibilmente più costoso rispetto allo scorso anno - spiega l'organizzazione dei consumatori - la base di questo piatto, ossia il riso, ha subito nell'ultimo mese aumenti dei prezzi in media pari al +32% su anno; i pomodori costano il 12,8% in più, mentre la voce Radici, bulbi, funghi e altri vegetali (finocchi, carote, cipolle, aglio, asparagi, carciofi) ha subito aumenti del 23,6%. Le patate sono rincarate addirittura del 26.9%. Anche una cena a base di pesce, altro alimento tipico dell'estate, risentirà dei rincari: il pesce surgelato è aumentato del 12%, i frutti di mare surgelati dell'8,3%». 

(Unioneonline/D)

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