Prigioniero in un lager, a 99 anni fa causa alla Germania per le sofferenze fisiche e psichiche subite nel campo di concentramento tedesco di Myslowice, nella Polonia occupata dai nazisti.

Quinto Nunzi di Civitanova Marche, a 78 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, chiede un risarcimento di 130mila euro

È lucidissimo nel ricordare quegli anni tragici: «Ho sofferto tanto, in quei momenti non vedevamo l’ora di morire per mettere fine a tutto quel dolore. Assieme ad altri militari fui catturato nel 1943 dai soldati tedeschi a Gorizia dove facevo il militare, ci dissero che ci avrebbero portati in Germania, ci ritrovammo a essere trattati peggio delle bestie e chi si ribellava veniva fucilato».

«Nostro padre - raccontano i figli Fabiola e Tonino - da sempre, a chiunque incontra, racconta gli anni della guerra e quanto ha sofferto e il suo desiderio è quello di vedersi risarcito». 

Desiderio ora sfociato in un’azione civile al Tribunale di Roma nei confronti della Repubblica federale tedesca, attraverso gli avvocati Alessandra Piccinini e Dino Gazzani. 

«Al di là del valore economico, l’azione legale vuole essere innanzitutto un risarcimento morale verso il nostro assistito, costretto a subire atroci violenze. Le semplici scuse della Germania non possono chiudere ferite non rimarginabili, serve che a quel dolore vissuto da Quinto e da tutti i deportati civili e prigionieri militari venga resa giustizia anche attraverso sentenze di condanna».

(Unioneonline/L)

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