Notte ad “alta tensione" nel carcere minorile Beccaria di Milano, con una "rivolta che ha coinvolto molti detenuti" come ha precisato Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

«Alcuni detenuti, dopo la mezzanotte, hanno dato fuoco alle suppellettili della cella - ricostruisce - e, una volta usciti, hanno devastato tutto buttando giù blindi e spaccato finestre. Al Beccaria erano presenti solo 4 unità di Polizia Penitenziaria e sono stati richiamati in servizio alcuni agenti per ripristinare l'ordine e la sicurezza dell'istituto minorile. Sono intervenuti i pompieri e altre forze di Polizia».

Greco descrive «una devastazione completa e, fortunatamente, non ci sono feriti né tra i minori e né tra il personale di Polizia Penitenziaria». Il tutto sembrerebbe nato per futili motivi.

«Attualmente i minori sono ristretti in celle senza blindo e sembra che tutti i detenuti maggiorenni presenti al Beccaria saranno trasferiti», conclude Greco.

Per Donato Capece, segretario generale Sappe, «da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il Sappe, è più complessa e problematica di quello che si immagina».

Il nuovo episodio di violenze al Beccaria arriva a pochi giorni dalla notizia dell’inchiesta avviata su presunti pestaggi e torture commessi ai danni di alcuni detenuti.

(Unioneonline/v.l.)

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