Le parole dei ministri Bianchi e Speranza sulla possibilità di non utilizzare le mascherine nelle classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati hanno scatenato polemiche.

Il rischio, pensano i presidi ma anche molti studenti, è che possa esserci emarginazione nei confronti di quei ragazzi che non saranno, o non potranno essere, vaccinati.

Anche perché al 13 settembre sarà complicato avere intere classi di vaccinati, nonostante oggi sia stato raggiunto l'obbiettivo del 60% degli under 19 con almeno una dose di vaccino.

Mentre le 8.500 scuole italiane mettono a punto il piano in vista del rientro (le prime in cui suonerà la campanella, già lunedì, saranno quelle di Bolzano), numerosi sono i dubbi che vengono sollevati dagli addetti ai lavori.

"Nelle aule ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato - ribatte il presidente dell'Anp (l'Associazione Nazionale Presidi) Antonello Giannelli -. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina. Si pensi, per esempio, se in una classe di 25 studenti c'è solo uno senza vaccino, come si sentirà questo ragazzo?".

Perplessità sono state sollevate anche dal movimento dei genitori, dall'associazione Pro Vita & Famiglia onlus. La testata specializzata "Tuttoscuola" ha invece inviato al ministro Bianchi una serie di domande proprio sulla questione mascherine. Chi e con quali strumenti controllerà i ragazzi? Quali saranno i risvolti nelle relazioni all'interno delle classi? Il rischio, paventato dalla testata, è proprio quello che possano nascere "fazioni" di "buoni" e "cattivi".

Il ministero replica precisando che non ci sono novità nelle dichiarazioni di ieri: "La possibilità di togliere la mascherina nelle classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale è prevista dal decreto legge varato dal governo lo scorso 6 agosto con le misure urgenti per l'avvio del nuovo anno scolastico. Insieme al Ministero della Salute, tenuto conto anche degli

aspetti legati alla privacy, si sta ora lavorando per l'attuazione di questa novità che non vuole assolutamente creare discriminazioni, quanto piuttosto consentire un progressivo ritorno alla normalità".

(Unioneonline/L)

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