Fa discutere la vicenda del calciatore Bakayoko, protagonista di un video virale nel quale viene controllato da alcuni poliziotti a Milano per uno scambio di persona

Alcuni utenti hanno polemizzato sull'operato degli agenti, accusandoli anche di "razzismo", o al contrario, di "mollare tutto" appena scoperto che il perquisito era un calciatore. C’è chi lo paragona a George Floyd, l'uomo ucciso dalla polizia a Minneapolis nel 2020.

Secondo quanto precisato dalla Polizia di Stato la notte precedente c'erano state risse, anche con colpi d'arma da fuoco (poi rivelatisi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde. Corrispondendo all'alert, alle 6 del mattino successivo, lo scorso 3 luglio, le Volanti hanno effettuato il controllo e trattandosi di una segnalazione che faceva seguito a un episodio con possibili armi da fuoco, gli agenti hanno operato con le pistole in pugno. La Questura di Milano avrebbe già chiarito la cosa anche con la società rossonera.

"Ho visto il video ma non ho parlato con il questore quindi non saprei commentarlo e non vorrei dire cose improprie. Sentirò il questore", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Paolo Magrone, segretario del Siulp Milano, "si congratula" per "la meticolosità dell'operazione che ha visto coinvolti poliziotti giovanissimi ma preparati e ha mostrato ancora una volta" quanto "sia importante il fattore umano per la sorveglianza del territorio".

"Ci ricordiamo ancora di quando, tempo fa, nei pressi della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, una pattuglia si scontrò con un pericoloso terrorista, poi rimasto ucciso - scrive in una nota -. Allora vennero chiamati eroi, oggi sono diventati dei razzisti, per di più sprovveduti".

Per Amnesty Italia "le immagini fanno pensare a una profilazione etnica. Una pratica discriminatoria che su una persona non famosa avrebbe potuto avere conseguenze gravi".

(Unioneonline/D)

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