Si definiva una cellula dormiente dell’Isis, ma diceva che «presto sarebbe passato all’azione per neutralizzare il nemico». Faceva proselitismo nel carcere di Bancali e anche lì prospettava il suo intento di compiere azioni violente.

È stato arrestato ancora una volta, la terza, Halili Elmahdi, il 29enne di origine marocchina naturalizzato italiano considerato l’autore dei primi testi di propaganda dell’Isis in italiano. Il blitz della Polizia è stato disposto dalla Procura di Torino, l’uomo è accusato di partecipazione ad associazione terroristica internazionale.

Al termine dell'indagine condotta dai poliziotti della Digos del capoluogo piemontese è emerso che l'uomo, già condannato nel 2019 con sentenza divenuta irrevocabile nel 2022, ha partecipato a Daesh, sia durante la sua detenzione carceraria, sia quando è tornato in libertà. A fine luglio 2023 era stato scarcerato, ma per intoppi burocratici non era stato espulso ed era sottoposto al regime di sorveglianza speciale.

Nella sua cella del carcere di Bancali c’era la locandina che raffigurava il terrorista islamico Muhammad Al-Aldani, corredata da una frase in urdu: «Soldati dello Stato islamico in Khorasan, sfoderate le vostre spade e preparate le vostre lance, rimanete fermi e non mostrate progressi o debolezze. O ci sarà vittoria, o incontreremo Allah come martiri». All’interno dell’istituto penitenziario sassarese proseguiva la sua opera di proselitismo e, intercettato, prospettava il suo intento di compiere azioni violente.

Una volta uscito dal carcere, Elmahdi ha trascorso gran parte delle sue giornate all'interno della moschea della Pace e della moschea An Nour di Torino, isolandosi dal resto della comunità, dedicandosi alla preghiera, ma rifiutandosi di farlo con i fedeli presenti, accusandoli di non essere dei «buoni musulmani».

A dicembre in un'altra moschea torinese, nel corso della celebrazione della funzione religiosa del venerdì, officiata dall'imam Ahmed Md Maruf, Elmahdi lo aveva aggredito urlando in arabo: «Ipocrita, perché non mandi i musulmani a combattere in Palestina contro Israele? Tu lavori per la polizia». Poi lo aveva colpito violentemente con pugni al volto, facendogli saltare un dente, e al torace.

(Unioneonline/L)

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