Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi, ha provveduto a far abbattere tre strutture abusive realizzate su un terreno in comproprietà con la sorella a Mariglianella (Napoli).

Per i tre manufatti il Comune aveva emesso lo scorso gennaio l'ordinanza di abbattimento e i proprietari avevano 90 giorni di tempo per ottemperare al provvedimento.

L'ufficio tecnico dell'ente, infatti, aveva rigettato parte delle controdeduzioni presentate dal padre del ministro del Lavoro, sostenendo che solo uno degli iniziali quattro manufatti ritenuti abusivi fosse stato costruito prima del 1967, anno in cui è entrata in vigore la legge sull'edilizia.

Nelle controdeduzioni Di Maio aveva ammesso l'abuso edilizio di quella che un tempo era una stalla poi resa abitabile.

In seguito a un sopralluogo della polizia municipale, lo scorso novembre le aree erano state poste sotto sequestro perché all'interno erano stati depositati rifiuti inerti.

Nei mesi scorsi Antonio Di Maio era finito nella bufera, dopo la messa in onda di un servizio della trasmissione "Le Iene", che aveva scoperto che nella sua azienda erano impiegati lavoratori in nero.

(Unioneonline/F)
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