Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa da casa a fine aprile a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, potrebbe essere stata fatta a pezzi. 

E’ quanto emerge dal racconto del fratello della giovane sparita nel nulla e, secondo gli inquirenti, con tutta probabilità uccisa dai parenti che non accettavano il suo comportamento, a partire dal rifiuto di un matrimonio combinato in Pakistan.

Il pomeriggio del 30 aprile, ha detto il fratello nel corso dell’incidente probatorio, a casa della famiglia Abbas ci fu una riunione e si parlò di come far sparire il cadavere di Saman smembrandolo. All'incontro c'erano anche lo zio Danish Hasnain, considerato l'esecutore materiale del delitto, e un altro parente. Un partecipante, ha raccontato il fratello, "ha detto: io faccio piccoli pezzi e se volete porto anch'io a Guastalla, buttiamo là, perché così non va bene".

Lo zio Danish è ancora latitante, insieme a un altro cugino e i due genitori della ragazza, tornati in Pakistan il primo maggio. Il 21 maggio invece è stato fermato in Francia un secondo cugino, Ikram Ijaz, attualmente in carcere. Il suo ricorso al tribunale del Riesame di Bologna è stato respinto: ci sono prove sul fatto che abbia anche lui preso parte alla fase preparatoria del delitto, lo scavo della fossa il 29 aprile.

Il cadavere di Saman, dopo due mesi di ricerche tra i campi e le serre del Reggiano, non è mai stato trovato. Ma gli inquirenti, i carabinieri e la Procura di Reggio Emilia non hanno purtroppo dubbi sul fatto che sia stata assassinata. 

(Unioneonline/D)

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