"Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società".

Così il presidente Sergio Mattarella nel suo quinto discorso di fine anno, durato 16 minuti. Questa volta da un'inedita location, la Sala del Tofanelli ,un salone poco noto della residenza del Capo dello Stato, al pianoterra della Palazzina Gregoriana, il nucleo più antico del complesso.

È fiducia la parola chiave di tutto il messaggio del presidente.

L'arrivo del nuovo decennio, ha detto, è "un'occasione per pensare - insieme - al domani. Per ampliare l'orizzonte delle nostre riflessioni; senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato".

"Mi è stata donata poco tempo fa una foto dell'Italia vista dallo spazio - ha aggiunto, mostrando una foto dell'Italia presa dallo spazio che gli ha donato la governatrice generale del Canada, Julie Payette, ex astronauta -. Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere perché proviene da un'astronauta, adesso al vertice di un Paese amico. Vorrei condividere con voi questa immagine. Con un invito: proviamo a guardare l'Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto. In fondo, un po' come ci vedono dall'estero".

Ossia "uno dei punti di incontro dell'Europa con civiltà e culture di altri continenti. Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identità, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità".

IL DIVARIO NORD-SUD - "Vi è un'Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare - ha detto ancora -. Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficoltà. Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarietà. Insieme. In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d'Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l'intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo".

I GIOVANI E L'AMBIENTE - Un pensiero poi alle nuove generazioni: "La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente".

Le nuove generazioni hanno "chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell'interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un'opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l'industria".

I SOCIAL - Ancora, un richiamo alla responsabilità a chi frequenta i social network: "Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false".

In conclusione "gli auguri a quanti sono in ascolto in Italia e all'estero, a tutti i nostri concittadini, a quanti il nostro Paese ospita" e "un saluto particolare a coloro che, in queste giornate festive, assicurano - come sempre - il funzionamento dei servizi necessari alla nostra vita comune: rivolgo gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell'Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini".

(Unioneonline/D)
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