Il delitto di Macerata: l'autopsia non chiarisce come è morta Pamela
L'autopsia sui resti di Pamela Mastropietro, la 18enne il cui corpo è stato trovato smembrato e suddiviso in due trolley in provincia di Macerata, non ha chiarito le cause della morte.
In piedi restano due ipotesi: è stata uccisa oppure è morta per overdose, in ogni caso qualcuno ha fatto scempio del cadavere.
Per questa vicenda è stato fermato un 29enne nigeriano, Innocent Oseghale, nella cui abitazione di Macerata sono stati trovati i vestiti di Pamela, insanguinati, e alcuni grossi coltelli.
E un suo connazionale lo avrebbe anche visto, martedì sera, con due trolley.
Oseghale è accusato di omicidio e occultamento di cadavere, ma per avere ulteriori elementi bisognerà comunque attendere i risultati degli esami tossicologici sui resti della ragazza.
Delle sue ultime ore di vita si sa che è entrata in una farmacia per acquistare una siringa, probabilmente per iniettarsi la droga che proprio il nigeriano le avrebbe procurato.
Quindi lo ha seguito nella casa in cui l'uomo viveva.
Forse lì è rimasta vittima di un'overdose e lo spacciatore, preso dal panico, potrebbe aver fatto a pezzi il corpo nascondendolo nelle valigie, poi abbandonate nella zona di Pollenza. O, ancora, potrebbe anche averla uccisa.
Lui continua a negare, ma i carabinieri proseguono le indagini.
(Unioneonline/s.s.)