Ad accoglierlo, all'uscita dall'ospedale accompagnato dalla mamma, che non ha mai smesso di sperare e credere in lui, sono stati gli applausi dei medici e degli infermieri che l'hanno curato come "angeli custodi".

E che lui ha voluto ringraziare, uno ad uno, per averli avuti al suo fianco in questa battaglia, vinta, contro il Coronavirus che ha contratto nonostante la giovane età.

"È stata un'esperienza dura. Ma fin dall'inizio mi sono ripromesso di lottare e di rimanere qua", ha raccontato.

La sua storia aveva commosso tutta l'Italia. Prima di essere intubato aveva infatti scritto alla mamma, già segnata da altri dolori, promettendole: "Stai tranquilla, non ti lascio sola". Poi il silenzio per quindici giorni, e finalmente il risveglio.

"Ho pensato - ha spiegato -: Dove sono? Cosa faccio qua?".

Qualche giorno dopo, ha proseguito, "mi sono reso conto che avevo superato una bella lotta". Dopo due o tre giorni dal risveglio, ha raccontato, "ho cominciato a vedere la luce in fondo al tunnel" per poi sentirsi fuori pericolo quando dalla terapia lo hanno trasferito nel reparto di degenza.

L'aver ricevuto, sebbene a distanza,"l'affetto dei compagni di scuola, degli amici e degli sconosciuti mi ha dato forza" ha aggiunto. Il Coronavirus "all'inizio lo avevo sottovalutato e non pensavo arrivasse a questo livello. Adesso spero che la gente si renda conto e che non vada in giro senza mascherina o per fare cose inutili".

Ai suoi coetanei consiglia di non prendere la situazione sotto gamba: "Come è capitato a me può capitare anche a loro", ha avvisato.

Adesso il suo programma è studiare per affrontare la maturità, una prova che per lui dopo quello che ha passato sarà quasi una "passeggiata", per poi andare a lavorare. La sua aspirazione? "Vorrei fare l'idraulico".

Ad attenderlo per andare a casa dove, pur essendo completamente uscito (è negativo) dovrà riposarsi, anche i suoi cani. Gli unici che ha davvero potuto abbracciare e accarezzare senza mantenere le distanze.

(Unioneonline/v.l.)
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