I Nas alle terme e nelle spa, chiuse undici strutture
Ispezionati 628 centri benessere, in molti non si usava la mascherina e non si effettuava la sanificazione
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Da Palermo a Bologna, ma anche Catanzaro, Campobasso e Viterbo.
Sono undici i centri benessere in cui sono state riscontrate gravi irregolarità (tanto da decretarne la chiusura) da parte dei Carabinieri dei Nas.
I controlli sono stati eseguiti d'intesa con il Ministero della Salute, per verificare il rispetto delle norme anti-Covid. Sono state ispezionate complessivamente 628 strutture e attività, e accertate irregolarità in 95: undici appunto sono state oggetto di provvedimenti di sospensione a causa di gravi carenze.
Le verifiche hanno consentito di accertare 38 violazioni sulla corretta attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, relative in particolare, dicono gli inquirenti, “al mancato uso di dispositivi di protezione individuale e mascherine facciali; assenza delle operazioni di sanificazione periodica, di informazioni a favore delle utenze circa le norme di comportamento, di distanziamento interpersonale e di capienza massima negli ambienti; mancata valutazione del rischio epidemico all'interno delle strutture”.
Tra queste, 11 sanzioni - riferiscono i Carabinieri dei Nas - specifiche hanno riguardato “l'assenza di verifiche del gestore sul possesso della certificazione verde Covid (Green pass) e sulla mancata inibizione all'accesso a servizi non attualmente erogabili, come gli ambienti altamente caldo-umidi (bagno turco)”.
Ulteriori 104 violazioni hanno riguardato “situazioni di irregolarità per motivi di pulizia e igiene degli ambienti utilizzati nei trattamenti termali e di benessere, carenze strutturali e autorizzative sul corretto esercizio delle attività e presenza di personale privo di idonea qualifica professionale per lo svolgimento di attività estetiche e massaggi”. Complessivamente “sono state segnalate 98 persone all'Autorità giudiziaria e amministrativa, eseguendo il sequestro di oltre 660 kg di prodotti alimentari detenuti presso le aree di ristoro e somministrazione delle attività, contestando violazioni amministrative per 97mila euro”.
(Unioneonline/D)