Le Regioni si preparano ad affrontare la nuova fase della campagna vaccinale, quella della somministrazione della terza dose anche alla fascia anagrafica 40-60 anni.

Si parla di una platea di oltre 15 milioni di italiani che, dal primo dicembre, potranno sottoporsi alla terza dose attraverso hub o farmacie, medici di famiglia o chiamata diretta tramite sms.

"Ferma restando la priorità" per chi deve ancora completare il primo ciclo, si legge nella circolare pubblicata dal ministero della Salute, la dose booster (per chi ha completato il ciclo primario da 180 giorni) è ormai necessaria per contrastare la recrudescenza delle infezioni nel Paese.

Ad oggi in Italia le persone completamente vaccinate sono oltre 45 milioni, pari al 76% della popolazione e all'84% degli over 12. Ad aver ricevuto la terza dose, invece, sono 2,5 milioni di persone, inserite nelle categorie autorizzate fino ad oggi, cioè fragili, ospiti delle Rsa, personale sanitario, persone tra i 60 e gli 80 anni e chi ha ricevuto il Johnson&Johnson da almeno 6 mesi, indipendentemente dall'età.

Le Regioni per il momento si muovono in ordine sparso: in Sardegna "il sistema è già preparato", ha detto l'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu che sta anche valutando eventuali Open day per accelerare le somministrazioni. Non sono previsti nuovi centri per le vaccinazioni ma verranno usati quelli esistenti, con prenotazione.

Il Lazio potenzierà le strutture a disposizione, alle quali sarà affiancato il lavoro di medici di famiglia e farmacie, che proprio ieri hanno superato le 100mila vaccinazioni (di cui oltre il 25% terze dosi).

In Lombardia il modello organizzativo resterà quello già collaudato per il primo ciclo vaccinale, ovvero la prenotazione tramite il portale e la somministrazione nelle farmacie e negli hub che sono tutti ancora aperti.

(Unioneonline/D)

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