Derivati di latte e uova.

Sono gli alimenti che Chiara Ribechini non poteva ingerire, ma che, invece, potrebbe aver mangiato e che le sono stati fatali.

Una sorte che, al momento, appare inspiegabile quella della 24enne, morta per choc anafilattico dopo aver cenato in un ristorante in provincia di Pisa dove era, sembra, un'habituè.

Da quanto si apprende, infatti, non solo lei ordinava sempre "il solito", ma gli stessi cuochi sapevano delle sue allergie croniche (che la costringevano a girare sempre con un farmaco e una siringa in borsetta) e per questo prestavano sempre molta attenzione alla preparazione.

In particolare, la sera del malore fatale, Chiara, che era in compagnia del fidanzato e di due amici, ha ordinato una vellutata di piselli e penne al ragù di cinghiale.

Come aveva fatto molte altre sere senza problemi.

Questa volta, però, qualcosa è andato storto.

Sarà ora l'autopsia a chiarire cosa sia accaduto a Chiara.

Nel frattempo, la cucina del ristorante è finita sotto sequestro.

(Unioneonline/l.f.)

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