“Un cuore che cerca sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto sa di cosa è stato privato” asseriva Goethe. Oggi ricorre la giornata nazionale per ricordare le persone scomparse. L’assenza di una persona cara rappresenta un vero e proprio annullamento della quotidianità. Sono tanti i familiari degli scomparsi che vivono ogni giorno questo dolore, nutrendo la speranza di poter ricevere risposte e segnali positivi che talvolta non arrivano mai. Domande, attese e paure che si disperdono tra le poche tracce e un dolore incolmabile.

L’avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna (Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse) ci ha riferito: “Per chi non ha mai conosciuto il familiare di una persona scomparsa, per chi non sa le domande che si pone chi è stato toccato da una scomparsa, per chi pensa che le persone scomparse siano pochi casi e che spesso la scomparsa nasconde chissà quali losche situazioni sottostanti, la scomparsa di persone è un falso problema. Io sono entrato quasi per caso in contatto con il mondo degli scomparsi e, credetemi, mi sono trovato immerso in un qualcosa di immenso, di inimmaginabile e mi sono innamorato del problema, mi sono innamorato di Penelope e ho scoperto un mondo. Oggi Penelope è la mia famiglia e le persone scomparse sono tutte miei fratelli, genitori, figli e vivo il problema oramai con l'identica intensità dei familiari. Oggi bisogna parlare delle persone scomparse perché chi non conosce di cosa si sta parlando pensa sempre ad un problema marginale che ‘interessa gli altri’ fin quando, in un attimo, non diventa il tuo problema”.

La scomparsa di una persona cara è un dramma che diventa indescrivibile giorno dopo giorno e che cancella inevitabilmente ogni forma di sicurezza e stabilità. Padri, madri che cercano figli in ogni parte del mondo, attaccando manifesti e lanciando appelli in tv. Volti che pian piano entrano nella vita degli spettatori, talvolta causando emozioni forti. Tutto ciò accade proprio perché le dinamiche che si verificano nelle famiglie degli scomparsi sono semplici e possono capitare a tutti. Nessuno è immune al dolore, nessuno è immune alle fragilità.

L’avvocato Piscitelli ha aggiunto: “Tutto si metabolizza, anche le più atroci perdite, quando sai cosa è successo, non lo accetti, urli, il dolore ti strazia ma poi pian piano elabori il lutto. Con gli scomparsi questo non avverrà mai perché non sai e vivi nell'eterna attesa che morirà con te, il dolore dell'assenza non potrà mai essere lenito, tornerà sempre su e ti prenderà lo stomaco, il cervello, il cuore e tu non sarai mai più lo stesso. Ecco perché è giusto ricordare e spiegare a chi non sa, ecco perché almeno una volta all'anno, il 12 dicembre, bisogna accendere i riflettori di luce verde come la speranza che non morirà mai, e portare all'attenzione di chi non sa che, tra i tanti drammi, la scomparsa occupa un posto di rilievo; e questa attenzione è ciò che chiediamo alle Istituzioni, alla Magistratura, affinché tutti gli scomparsi vengano cercati sino a ritrovamento, vivi o morti, sempre, perché le scomparse sono casi che non si possono mai archiviare. Ho fondato nel 2014 Penelope Sardegna: con 3.471 denunce di scomparsa dal gennaio 1974, al 30 giugno 2020 in Sardegna ci sono ancora 192 persone italiane e 716 straniere da ritrovare, ponendo la nostra Regione a un livello di attenzione alto”.

Sono tante le famiglie che hanno cristallizzato il tempo in una cameretta rimasta vuota improvvisamente, con gli stessi pupazzi tanto amati da un congiunto svanito nel nulla. Un cuscino su cui dormiva il giorno prima di scomparire che rimane immobile, inviolato e intoccabile. Non importa se il mondo fuori è cambiato irrimediabilmente e il progresso tecnologico ha fatto il suo corso o se la tecnologia ha sostituito la macchina da scrivere. Non importa. Quella rimarrà sempre la camera di un figlio, una figlia, un padre, una madre o semplicemente un ricordo che nessuno potrà mai cancellare, proprio come la speranza di un abbraccio che prima o poi arriverà. “Approfitto di questa giornata per urlare che appare importantissimo che le Istituzioni Centrali non sottovalutino il problema e diano la dovuta attenzione richiesta nei confronti dei cittadini della nostra Regione affinché non venga considerata come al solito una Regione di Serie B, con scomparsi di Serie B. In Sardegna siamo penalizzati dai chilometri di mare che ci dividono dal resto dell'Italia ed è necessario che tutte le strutture per una efficace ricerca degli scomparsi siano presenti, prontamente attive per ogni scomparso; mi riferisco a cani da ricerca da mantrailing e cadaver dog, georadar, tecnologie avanzate e uomini formati e attrezzati, il tutto con presenza permanente sul territorio: nelle scomparse i primi momenti sono quelli essenziali e non si può certo attendere che si decida di far intervenire persone, cani e strumenti dal Continente. Tutti i nostri scomparsi vanno cercati con le stesse garanzie e sempre”, ha concluso Piscitelli.

Angelo Barraco
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