Anelli, fedi nuziali, orologi e telefoni cellulari che appartenevano a pazienti morti per Covid, nell'ospedale Moscati di Taranto, non sono mai più stati consegnati ai parenti che sospettano possano essere stati rubati. La notizia è riportata dal Quotidiano di Puglia, in un articolo in cui si parla anche di morti sospette e di metodi brutali nel comunicare il decesso di un paziente.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, ad alcuni cellulari restituiti è stata cancellata la memoria.

Il dolore dei parenti è legato ad importanti ricordi scomparsi, ma il timore è che dietro a quest misteriose cancellazioni si celi qualcosa di più: forse filmati legati a qualcosa di strano che accadeva nell'ospedale e che dunque - secondo i parenti - dovevano essere eliminati.

I familiari di otto pazienti morti nel Moscati si sono uniti nel gruppo 'Per i nostri parenti'. Alcuni di loro hanno sporto denunce dopo le quali la magistratura ha aperto una inchiesta, mentre l'Asl di Taranto ha avviato una indagine interna.

Tra gli episodi riferiti, quello di un paziente 78enne la cui figlia ha ricevuto la telefonata di una dottoressa che, urlando, si lamentava perché l'anziano non sopportava la maschera per l'ossigeno. Davanti al paziente, che era vigile, la dottoressa avrebbe detto "se non la tiene muore".

Pochi minuti dopo la stessa dottoressa avrebbe chiamato la figlia del paziente dicendo "gliel'avevo detto che moriva, ed è morto".

(Unioneonline/v.l.)
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