Furto di ovuli, Antinori a processo. L'infermiera che lo accusa: "Minacciava di uccidermi"
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"Ha minacciato di uccidermi" ha detto in aula a Milano Hanae Messouak, l'infermiera spagnola che accusa il noto ginecologo Severino Antinori di averle espiantato degli ovuli senza il suo consenso.
Per quella minaccia ha paura anche solo di incontrarlo nei corridoi del tribunale e oggi è stata ascoltata in un'audizione protetta durata 10 ore.
Nella clinica in cui si sarebbero verificati i fatti, "c'erano sempre due uomini con la pistola" e quando ha tentato di ritrattare per non subire l'espianto degli ovuli, Antinori le avrebbe detto: "Se non lo fai, ti mando loro a ucciderti".
Tra i motivi per i quali aveva ripensato alla donazione, il fatto che sia "proibito dalla mia religione", ha detto la 24enne, "io sono musulmana al 100 per cento, faccio il Ramadan e prego abitualmente".
Prima dell'inizio dell'udienza, il ginecologo ha revocato il mandato ai suoi legali, il professor Carlo Taormina e l'avvocato Tommaso Pietrocarlo, per manifestare di essere profondamente contrario all'audizione protetta in quanto nel corso della stessa non può ribattere tempestivamente con le sue obiezioni.