Non accenna a placarsi la polemica tra Fratelli d'Italia e la direzione del Museo Egizio sulle "agevolazioni" rivolte al mondo arabo.

Ieri il partito ha annunciato che in caso di vittoria elettorale licenzierà il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Il motivo? Ha pensato di introdurre fra le tante promozioni, anche quella rivolta ai visitatori arabi. "Siete razzisti nei confronti degli italiani", aveva detto la leader del partito Giorgia Meloni andata di persona al museo.

Il direttore Greco era sceso in strada per incontrarla, regalarle un libro e motivarle la sua decisione. Ma Fratelli d'Italia rincara la dose sostenendo che la campagna del museo "è il sintomo del pensiero debole dell’Occidente. Una iniziativa ideologica e anti-italiana".

A far infuriare gli eredi di Alleanza nazionale anche l'appello dei Comitati tecnici del Mibact, il ministero dei beni culturali, che in un documento hanno espresso "solidarietà all'iniziativa del direttore Greco, condannando le strumentalizzazioni e gli attacchi politici".

"Quegli anni del pensiero unico e dell'odio conforme, grazie a Dio, sono finiti. Criticare la politica di gestione di una Istituzione culturale pubblica, come ha fatto Giorgia Meloni in modo civile davanti al Museo Egizio, è e deve essere assolutamente possibile in una Nazione libera", sostiene Federico Mollicone, responsabile nazionale comunicazione di Fratelli d'Italia.

Che aggiunge: "La campagna di comunicazione fatta dal Museo in arabo, infatti, con tanto di visual raffigurante una coppia con la donna velata, al di là della sua durata temporanea, è il sintomo di un pensiero debole che distrugge la propria storia e identità a favore delle altre".

(Unioneonline/s.a.)

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