Il va da questa mattina, con la deposizione di corone di alloro al Monumento della Foiba di Monrupino, a Trieste, alle celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe.

Alle commemorazioni per l'esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra, hanno preso parte, fra gli altri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e diversi parlamentari. Fra questi, il leader della Lega, Matteo Salvini, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e gli esponenti dem, Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc.

IN SARDEGNA - A Cagliari una cerimonia nell'aula consiliare di Palazzo Viceregio, con una trentina di studenti delle scuole medie, tutti vestiti di bianco, è stata organizzata per "non dimenticare". Coinvolti anche altri ragazzi di istituti di Cagliari, Monserrato e Selargius, e questo perché l'invito alla memoria delle "vittime delle Foibe" e della "vicenda degli esuli istriano-dalmati" è rivolto soprattutto alle nuove generazioni. Presenti, insieme al prefetto di Cagliari Bruno Corda, anche la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda, il sindaco Paolo Truzzu e il rettore dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo.

Si è parlato del dramma, ma anche, in positivo, della Sardegna come terra di accoglienza di italiani in fuga, accolti invece in altre zone della Penisola con fischi e boicottaggi di vario genere. "E' importante rafforzare il ricordo di quello che è successo perché stiamo parlando di non meno di 5000 italiani morti, qualcuno dice anche diecimila. E di almeno 300mila persone costrette a scappare dalle loro terre - ha detto il prefetto - Una giornata che deve unire perché nelle foibe, spesso uccisi soffocati, venivano gettati fascisti e antifascisti. È stata una 'pulizia etnica' indistinta contro gli italiani".

Un'altra immagine dall'incontro di Cagliari (foto Prefettura Cagliari)
Un'altra immagine dall'incontro di Cagliari (foto Prefettura Cagliari)
Un'altra immagine dall'incontro di Cagliari (foto Prefettura Cagliari)

La comunità di esuli più numerosa in Sardegna è quella di Fertilia. Ma sono tanti i profughi che hanno trovato futuro e fortuna anche a Cagliari e in altre zone dell'Isola.

Nel pomeriggio, nell'aula magna Motzo della Facoltà di studi umanistici dell'Ateneo, l'iniziativa dal titolo "Memoria e didattica del Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata", organizzata dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali. Sempre nel pomeriggio, al Parco Martiri delle Foibe, cerimonia promossa dal Comitato 10 Febbraio.

SOLINAS E IL RICORDO DELLE VITTIME SARDE - "Mi unisco al commosso ricordo e omaggio delle tante vittime, almeno 140 delle quali sarde, dell'orrore delle foibe, di cui oggi tutta Italia fa memoria nella ferma e unanime condanna di quella pagina così drammatica e disumana, come di tutte le altre forme di barbarie contro il genere umano", il ricordo del governatore sardo Christian Solinas.

"Di quell'eccidio sentiamo il dovere di proseguire il ricordo e di tramandarlo alle giovani generazioni, perché sia un monito perenne per prevenire e condannare la violenza e per contribuire alla costruzione di un mondo di pace. Anche la Sardegna pagò un prezzo altissimo alla furia omicida; furono uccisi operai, minatori, militari, in un massacro nascosto di cui solo recentemente il mondo ha potuto valutare la portata".

Foibe, un'immagine dell'epoca (Ansa)
Foibe, un'immagine dell'epoca (Ansa)
Foibe, un'immagine dell'epoca (Ansa)

IL PRESIDENTE MATTARELLA - Già nella giornata di ieri, dal Quirinale, il presidente Mattarella aveva ricordato come le Foibe furono "sciagura nazionale", invitando a coltivare la memoria per contrastare nel presente "piccole sacche di deprecabile negazionismo militante". Nella consapevolezza che, avverte il capo dello Stato, "oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è l'indifferenza che si nutre spesso della mancata conoscenza".

LE CELEBRAZIONI A ROMA - "Ricordare le Foibe, ricordare le decine di migliaia di vittime, ricordare l'esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni", gli ha fatto eco il presidente del Senato Elisabetta Casellati, che oggi alle 16, nell'aula di palazzo Madama, aprirà con il suo intervento la celebrazione organizzata insieme al presidente della Camera dei deputati.

''È proprio sulla memoria delle tragedie dello scorso secolo che si basano e trovano forza e legittimazione le nostre Istituzioni repubblicane, vero baluardo democratico rispetto al rischio che l'odio o le discriminazioni razziali possano tornare'', conclude il Presidente Casellati.

LA POLITICA - Quella di oggi è "una giornata che dovrebbe unire tutto il Paese nel nome del ricordo di queste migliaia di donne, uomini e bambini massacrati solo perchè italiani in nome della pulizia etnica fatta dai comunisti slavi e non solo slavi", ha detto Matteo Salvini, che ha pubblicato sulle sue pagine social alcuni momenti della sua visita alle foibe di Monrupino, Trieste, in occasione del Giorno del ricordo.

"Spiace - ha poi aggiunto il leader della Lega - che ci sia qualcuno che ritiene ci siano morti di serie A serie B e che questi siano un po' meno morti perchè di mano comunista, ma sono pochi negazionisti rimasti. Folle chi nega la Shoah e folle chi nega le Foibe".

"Erano migliaia di italiani, perlopiù civili, della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, e vennero eliminati dalle milizie comuniste jugoslave al termine della seconda guerra mondiale e subito dopo", il ricordo su Facebook del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Di quell'eccidio abbiamo il dovere di fare sopravvivere il ricordo, ricordo che si deve trasformare in insegnamento ed esaltazione dei valori di pace. L'oblio e la negazione dell'ingiustizia e della morte sono i peggiori nemici da combattere, perché nessuna tortura, nessuna vita persa - in qualunque circostanza storico-politica - vengano mai dimenticate, ma restino sempre come monito e come nuovo senso di direzione".

"Qualche mese fa sono stato con la mia famiglia a #Basovizza. Per me il Giorno del Ricordo contro le foibe significa educare le nuove generazioni. La tragedia delle foibe è stata per troppo tempo cancellata dalla storia nazionale. Voglio che i miei figli - e tutti i ragazzi - sappiano, ricordino, vigilino. Perché non accada mai più", il pensiero di Matteo Renzi dai social.

(Unioneonline/v.l.)
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