Fiori, tanti e colorati, davanti alla casa di Madonna di Castenaso, in provincia di Bologna, dove vivono i Pisanu, una famiglia sconvolta dalla morte di Giulia e Alessia, le due sorelle travolte e uccise da un treno alla stazione di Riccione.

La sorella maggiore Stefania e il padre Vittorio, originario di Senorbì, oggi hanno incontrato il sindaco Carlo Gubellini: “Non si capacita di quanto è accaduto - riferisce il primo cittadino - lo sconforto e il dolore sono immensi. Non riesce ad accettare quanto è successo. Sia lui che Stefania sono lucidi e addolorati". Sempre oggi è tornata dalla Romania, dove si era trasferita da qualche tempo, anche la madre delle ragazze.

È stato un viavai continuo di amici, tutti con le lacrime agli occhi, tutti a rendere omaggio alle due vittime, che avevano 17 e 15 anni. La data del funerale non è stata ancora fissata, ma in paese sarà lutto cittadino.

Proseguono le indagini e l’ascolto delle testimonianze. Giulia e Alessia pochi minuti prima della tragedia avevano telefonato al padre: “Stiamo tornando a casa”, avevano detto. Dal racconto di un 24enne, che aveva visto le sorelle in discoteca, la maggiore era fuori dal locale, stesa a terra, stanca ma - a suo dire - non in uno stato di particolare alterazione. Giulia stessa gli aveva raccontato di essere particolarmente provata perché aveva lavorato tutto il giorno prima di partire con Alessia per andare a ballare a Riccione. Durante il tragitto, dalla discoteca alla stazione, era stata invece Alessia, la più giovane, a chiedere in prestito il cellulare per poter fare una telefonata al padre. Il suo era scarico e alla sorella avevano rubato borsa e telefonino.

In stazione sono arrivate intorno alle 6.50 mentre l'impatto con l'Etr diretto verso Milano e in transito a circa 200 chilometri orari si sarebbe verificato intorno alle 7. Una decina di minuti in cui le due ragazze sono state notate da almeno cinque testimoni che hanno raccontato di averle viste: Giulia sui binari e Alessia seduta a terra sulla banchina per poi scendere e raggiungere la sorella.

Secondo il macchinista pare che Giulia si trovasse sui binari con il volto e lo sguardo fisso rivolto verso il treno. Gli altri testimoni in stazione hanno visto Alessia prima sedersi sulla banchina e poi scendere sui binari per smuovere la sorella. Quando ha capito che non riusciva a portarla via con sé, Alessia avrebbe accennato a tornare sui suoi passi, ma ormai era troppo tardi. Il treno ha fischiato, ma a quel punto era impossibile evitare un impatto terribile.

Al momento l'indagine aperta dalla magistratura è a modello 45, fascicolo che non prevede notizie di reato, né indagati. Sono anche esclusi per motivi tecnici esami tossicologici sui resti delle due ragazze. Probabile invece un esame del Dna per accertare compiutamente l'identità delle due sorelle visto che il riconoscimento ieri da parte del padre, arrivato a Rimini, accompagnato dal fratello, non può considerarsi definitivo.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata