Fabrizio Corona non è più socialmente pericoloso e, dunque, non gli va applicata alcuna sorveglianza speciale.

Questa la decisione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che ha disposto la "revoca della misura" che gli era stata assegnata nel 2012, prima che venisse arrestato dopo le prime condanne definitive. Una misura che la Questura nei mesi scorsi aveva chiesto di rinnovare per un anno e sei mesi e con l'aggravamento dell'obbligo di soggiorno e di firma due volte a settimana.

I giudici hanno tenuto conto, si legge nel provvedimento, del «positivo percorso di risocializzazione», passato per «cure psichiatriche e mediche» e di «disintossicazione», e del fatto che da almeno 8 anni non ha più avuto condanne «irrevocabili». Non risulta nemmeno che l'ex re dei paparazzi, che ha finito di scontare il cumulo delle pene lo scorso anno, viva ora con «guadagni illeciti».

Per l'avvocato Ivano Chiesa, storico difensore di Corona, questa è «l'ennesima vittoria di Fabrizio e della difesa, a proposito dell'ennesima vicenda basata sul nulla». E il legale ha aggiunto: «Mi auguro che sia finita una volta per tutte questa odissea giudiziaria che dura da troppo tempo». Corona, intanto, 50 anni compiuti da poco e che aveva finito di scontare le condanne definitive a settembre dopo circa 10 anni, potrà riavere il suo passaporto, come sperava. «Andrò negli Usa e diventerò famoso, come non lo so, ma diventerò famoso», ripeteva già da tempo.

(Unioneonline/s.s.)

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