Un 32enne marocchino residente a Padova è stato espulso per motivi di sicurezza con provvedimento del ministero dell'Interno.

L'uomo, titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi familiari, ha lasciato oggi l'Italia: è il primo rimpatriato del 2017.

Era all'attenzione degli investigatori per aver fondato a Padova un centro culturale islamico attorno al quale gravitavano varie persone vicine a posizioni salafite-wahabite.

La struttura, denominata Jihadia Salafyya Padova, è nel mirino degli inquirenti dal 2015, perché impegnata in attività di propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba.

Lo straniero era inoltre in contatto con l'imam della moschea di Schio (Vicenza), già espulso il 30 settembre 2015.

Le perquisizioni hanno portato alla luce vari elementi che indicherebbero chiaramente la sua deriva fondamentalista, confermata anche dalla moglie, e il suo interesse a diffondere il credo islamico più estremista.
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