La procura di Roma ha aperto un'inchiesta per tentato omicidio sul ferimento di un uomo di nazionalità eritrea, ospite di un centro di accoglienza, da parte dei residenti del Tiburtino III, quartiere periferico della Capitale.

La dinamica della vicenda, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, non è ancora chiara agli inquirenti. Fino a ieri l'unica a parlare è stata una donna, residente nella zona e zia del giovane che avrebbe sferrato il colpo al migrante.

Stando al suo racconto, quest'ultimo ha lanciato dei sassi contro dei ragazzini, a ridosso del centro di accoglienza: lei è intervenuta per capire cosa stesse succedendo e a quel punto dei ragazzi ospiti del centro l'avrebbero "sequestrata" nella struttura, mentre altri residenti sarebbero accorsi per aiutarla.

Oggi invece i testimoni raccontano un'altra storia. La stessa donna ha chiesto all'eritreo, che pare soffra di problemi mentali, una sigaretta che l'uomo le ha rifiutato. A quel punto il nipote, minorenne, ha afferrato un oggetto appuntito di ferro e colpito il migrante a un rene.

Le forze dell'ordine continuano a indagare: il ferito, fuori pericolo, sarà interrogato tra poche ore.

(Redazione Online/D)

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