Lidia Milijkovic era stata avvertita con una lettera anonima, trovata tre giorni prima del duplice femminicidio nella cassetta della nuova abitazione che lei e il nuovo compagno stavano acquistando a Vicenza.

Lo ha rivelato l’uomo, Daniele Mondello. Calligrafia quasi incomprensibile, il testo diceva alla donna di stare “attenta” e “non andare in giro”. Era firmato “una tua amica”.

“E' una sorta di lettera che poteva essere quindi una minaccia - ha spiegato Mondello – non solo per Lidia ma per tutta la famiglia, perché diceva sostanzialmente di non andare in giro tutti insieme, o che con lei ci fosse sempre qualcuno”.

Il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto ai suoi ispettori di avviare approfondimenti sulla vicenda, il primo passo dell’ispettorato – una volta aperto un fascicolo – sarà quello di chiedere una relazione ai vertici degli uffici giudiziari.

Si può parlare infatti di un doppio femminicidio quasi annunciato. Zlatan Vasiljevic prima ha ucciso la ex compagna Gabriela Serrano, con cui aveva interrotto da mesi una relazione nata in seguito alla rottura con Lidia Milijkovic, poi la ex moglie Lidia appunto.

L’ARRESTO E LA VICENDA PROCESSUALE

Nel 2019 era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e minacce e nel luglio 2020 condannato in primo grado a un anno e 10 mesi, ma nel febbraio 2021 aveva finito di scontare tutte le misure cautelari, compreso il divieto di avvicinamento alla ex moglie e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

“Per loro ormai era una brava persona, aveva anche frequentato un corso di reinserimento sociale - si sfoga Mondello -. Vorrei che giudici e assistenti venissero al funerale di Lidia e guardassero bene quella bara”.

IL NO DEL GUP AI BENEFICI E LA DECISIONE RIBALTATA IN SECONDO GRADO

Il gup di Vicenza non concesse la sospensione condizionale della pena ricordando che “oltre all’abuso di alcol e la lunghissima protrazione delle condotte di maltrattamento nei confronti di Lidia, aveva un sostrato culturale arretrato, basato su una concezione del rapporto uomo-donna di tipo padronale e dominante, che nemmeno l’avvio del procedimento penale aveva scardinato o ridimensionato”.

“E' ben vero - proseguiva il gup - che le relazioni del Serd e dell'associazione Are hanno dato atto che attualmente il percorso riabilitativo e rieducativo stia avendo buon esito. Ma trattasi solo dell'inizio di un programma di complessiva revisione del proprio comportamento, non sufficiente alla concessione del beneficio”.

Eppure in secondo grado si decise sia per l’attenuazione della pena che per la sospensione condizionale.

LA RELAZIONE DELLA ULSS

Il presidente del Tribunale di Vicenza Alberto Rizzo commenta così lo sfogo del compagno di Lidia: “Purtroppo non possiamo pensare a misure cautelari permanenti, il sistema deve dare una risposta che coinvolga diversi interlocutori, pensare che sia l'autorità giudiziaria da sola a neutralizzare il rischio è un’illusione”.

Nei confronti di Zlatan Vasiljevic era stata emessa una “prognosi favorevole circa la futura astensione dalla commissione di altri reati”, per cui aveva goduto di uno sconto di pena e la sospensione condizionale.

Lo rimarca il Procuratore Capo di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, ripercorrendo la vicenda processuale di Vasiljevic. La decisione si è basata su una relazione del Servizio dipendenze dell'Ulss 8 di Vicenza, al termine di un periodo di trattamento terapeutico e rieducativo di Vasiljevic presso l'associazione 'Ares', tra il 2019 e il 2020. “La valutazione finale è positiva - attestano i giudici d'appello – evidenziandosi una condizione di astinenza iniziata almeno un anno prima, senza ausilio di terapia farmacologica”.

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