Prima l’ex compagna, poi l’ex moglie

Questa la terribile sequenza degli omicidi commessi ieri da Zlatan Vasiljevic, il bosniaco che ieri ha sparato a Vicenza prima di rivolgere la pistola contro di sé e togliersi la vita.

Con la prima vittima, Gabriela Serrano, di origini venezuelane, Vasiljevic aveva interrotto da qualche mese una relazione dopo la separazione da Lidia Miljkovic

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Vasiljevic ieri ha chiamato di primo mattino Serrano convincendola a raggiungerlo da Rubano (Padova) a Vicenza con la sua auto. Con lei in macchina si è diretto verso il quartiere Vigogna di Vicenza e l’ha ammazzata con un solo colpo alla nuca.

Con il cadavere della donna ancora nella vettura, è arrivato in via Vigolo e ha atteso l'arrivo dell'ex moglie, uccidendola a colpi di pistola. A quel punto si è diretto verso la tangenziale di Vicenza e si è suicidato con la stessa pistola, detenuta illegalmente.

I POST SUI SOCIAL – "L'uomo non è fatto per le sconfitte. Un uomo può essere distrutto, ma mai sconfitto". E ancora: "Spesso un uomo soffre per alcuni anni, si calma, sopporta le punizioni più crudeli, e poi si abbatte su piccole cose, su qualche sciocchezza, quasi per niente". Con citazioni colte da Hemingway a Dostoevskij, Vasiljevic sfogava la propria rabbia sui social.

Era un individuo pericoloso e a nulla era servito un corso riabilitativo che aveva seguito in una comunità di recupero di Bassano. Un corso di sostegno per uomini violenti al termine del quale gli era stato rilasciato un attestato di partecipazione che, secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto, gli aveva permesso di ottenere dei benefici rispetto alla pena scontata in carcere dopo l'arresto nel 2019 per i maltrattamenti all'ex moglie.

(Unioneonline/D)

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