Fermato per concorso in omicidio Luciano Valvo, di 55 anni, presunto complice di Salvatore La Motta, l’uomo che ieri ha sparato e ucciso due donne e poi si è tolto la vita a Riposto, in provincia di Catania.

Ancora in corso gli accertamenti della Procura di Catania per definire la completa ricostruzione dei fatti, il movente degli omicidi e i legami tra le persone coinvolte. La prima donna ad essere stata uccisa è Melina Marino, 48 anni, assassinata con un colpo di pistola al volto sul lungomare Pantano, nella propria auto, una Suzuki "Ignis", parcheggiata lungo la strada.

Il killer, dopo essere sceso dalla macchina guidata da Valvo, ha raggiunto la donna che sedeva sul lato guidatore, aperto la portiera lato passeggero e aperto il fuoco.

Dopo circa un'ora, in una zona diversa dello stesso paese, nella centrale via Roma, è stata invece uccisa la cinquantenne Santa Castorina, che dopo essere scesa dalla sua automobile, ferma sul marciapiede, è stata raggiunta da due colpi d'arma da fuoco anche stavolta al viso.

Dopo i delitti La Motta – condannato all'ergastolo per associazione per delinquere di stampo mafioso e gli omicidi di Campo Leonardo e Torre Cosimo, detenuto in semi libertà nel carcere di Augusta e in quel momento in licenza premio – si è presentato in caserma dichiarando di volersi consegnare, ma in mano aveva una rivoltella calibro 38.

I militari, ricostruisce la nota della Procura di Catania, «tenendolo sotto tiro per questioni di sicurezza, hanno cercato di convincerlo a lasciare l'arma a terra e a non fare alcun tipo di gesto insensato». Tuttavia, l'uomo, «che aveva alzato le braccia in segno di resa, sempre tenendo salda in mano l'arma, improvvisamente ha rivolto contro di sé la pistola a tamburo, una "Smith & Wesson", sparandosi un colpo alla tempia». 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata