Nazif Muslija, il 50enne di origine macedone accusato del femminicidio della moglie Sadjide Muslija - trovata morta ieri in casa nell’Anconetano - è stato trovato dai Carabinieri riverso al suolo, gravemente ferito ma vivo, in una zona impervia del territorio di Matelica (Macerata).

L'uomo era ricercato da ieri per omicidio volontario aggravato.

I sanitari del 118, intervenuti, hanno provveduto a stabilizzarlo. La sua auto, una Smart bianca, è stata trovata abbandonata vicino al luogo del ritrovamento.

Nel frattempo un tubo di ferro da cantiere, trovato fuori casa della vittima, è stato identificato come la possibile arma con cui è stata colpita a morte la donna. I carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche lo hanno trovato e sequestrato. Sarà fatto analizzare per vedere se le ferite riportate dalla donna, colpita alla testa e al torace, sono compatibili con il tubo e se ci siano le impronte del marito.

La Procura disporrà l'autopsia sul corpo della donna. I primi riscontri, fatti sul posto dal medico legale Angelo Montana, hanno evidenziato diversi colpi sul cranio e sul corpo della donna, ritrovata sul letto. L'aggressione mortale sarebbe avvenuta al mattino, anche se l'orario indicativo della morte sarà stabilito dall'autopsia. Il tubo di ferro, che presenterebbe tracce ematiche, era appoggiato a un muro esterno dell'abitazione: è un tubo vuoto all'interno, come quelli utilizzati per le impalcature nei cantieri. 

Sadjide Muslija nell’ultimo anno era stata più volte aggredita dal marito, che aveva denunciato dopo che lui aveva sfondato una sera la porta della camera da letto con un’ascia accusando la donna di un presunto tradimento.

(Unioneonline)

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