Ha subito diversi furti e di porgere l'altra guancia non ne vuol proprio sapere.

Il quotidiano "La Nazione" racconta la storia di Don Antonio Mandrelli, 73 anni, parroco della chiesa Santa Maria delle Grazie di Castelfranco e Pietralunga (Perugia).

In casa ha due fucili, una carabina e un sovrapposto: "Mi servono per legittima difesa, per difendere me, la mia casa e la mia parrocchia", dice. Soprattutto ora che, nell'ultimo furto subito, gli è stata rubata la pistola Beretta anni '30 che aveva in casa.

Cosa ci fa un prete armato? "Credo nella legittima difesa, e poi fino a qualche anno fa andavo a caccia e avevo una buona mira".

"Le persone - afferma - per entrare in casa devono bussare o suonare il campanello: se uno entra senza permesso è un potenziale ladro e assassino".

Don Antonio simpatizza per la Lega e si dice d'accordo con Salvini: "Ma per chi ho votato non lo dico, il voto è segreto", aggiunge, anche se sembra facilmente intuibile.

Si definisce "prete contadino", "pastore di anime e del corpo", e non ha paura di vivere in un luogo isolato. "Comunque ho il telefono, dalla mia casa vedo le luci delle altre abitazioni in lontananza. E poi ho il mio salvavita", e indica il fucile.

Per l'ultimo furto ringrazia la Madonna: "Grazie a lei non hanno trovato una busta con 200 euro che avevo nascosto nell'armadio".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata