Proseguono serrate le indagini per trovare tutti i componenti del branco che hanno assalito Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta in un edificio del quartiere romano di San Lorenzo. La famiglia di suo padre, Gianluca Zuncheddu, è originaria di Sindia, nel Nuorese. Ma la giovane portava il cognome materno.

Dopo il fermo di tre persone nelle scorse ore - due senegalesi e un nigeriano, nessuno con i documenti in regola - si cerca un quarto uomo. Intanto nel quartiere è stata organizzata una fiaccolata nel corso della quale si sono registrati momenti di tensione.

Secondo gli inquirenti, la ragazza è stata prima drogata poi violentata a turno dagli aguzzini e infine ne è stata provocata la morte, probabilmente per soffocamento.

La ricostruzione (Ansa/Centimetri)
La ricostruzione (Ansa/Centimetri)
La ricostruzione (Ansa/Centimetri)

I tre fermi dovranno ora essere convalidati dal gip ma la quarta persona viene ancora attivamente ricercata, mentre nella serata di ieri sono state ascoltate altre due persone, forse possibili testimoni di quanto accaduto nel pomeriggio di una settimana fa.

"Il nostro grido d'allarme è rimasto inascoltato" ha detto ieri Francesca Del Bello, presidente del II Municipio di Roma. "Da marzo - ha spiegato ai microfoni di Radio 24 - avevamo segnalato la situazione di quella parte del quartiere e a maggio ho scritto al prefetto Basilone chiedendo un tavolo tecnico per individuare gli strumenti più ideonei" diretti ad abbattere l'edificio in cui Desirée è stata uccisa "per ragioni di ordine pubblico".

"Questo è il rammarico e il dolore più grande - ha concluso -, perché sono una donna che ha un bambino di otto anni. Perché noi questa cosa l’avevamo detta ed è una tragedia che si poteva evitare".

(Unioneonline/s.s.)

IL FERMO DEI NIGERIANI:

IL PARERE DEI CITTADINI:

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