Giuseppe Guttadauro, ex primario dell’ospedale Civico di Palermo, è stato arrestato insieme al figlio nella notte dai carabinieri del Ros mentre rientrava dal Marocco. Sono accusati di associazione di tipo mafioso. 

L’uomo, hanno scoperto gli inquirenti nel corso delle intercettazioni, cercava di “insegnare” al giovane la carriera del boss: “Ti devi evolvere, hai capito? – gli diceva parlando di affari e droga - Il problema è rimanere con quella testa, ma l'evoluzione...".

Guttadauro si era trasferito a Roma quando era uscito dal carcere nel 2012, ufficialmente faceva volontariato, ma le conversazioni registrate dai carabinieri dimostrano ben altro. In diverse occasioni è stato sorpreso a parlare di droga: "Però mi secca dirglielo ai calabresi", diceva in merito ai traffici. Anche il figlio Mario Carlo si sarebbe occupato di cercare stupefacenti. "Pensi che ti controllano?", chiedeva un amico. E lui diceva: "Ma certo, ho il parente del mio parente che è il più importante latitante che c'è. Il secondo del mondo, il più importante che c'è in Italia". 

Il dottore, insomma, avrebbe organizzato un commercio di droga con l'estero, finanziato da alcuni palermitani, aprendo un canale per l'acquisito di cocaina con il Sud America e con un albanese per il rifornimento di hashish. L'organizzazione poteva contare su un assistente di volo, in rapporti con Guttadauro, che avrebbe dovuto trasportare 300mila euro in Brasile nel momento in cui il carico di droga dal Sud America fosse arrivato in Olanda. 

(Unioneonline/s.s.)

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