Il tasso di mortalità legato al Covid-19 per la popolazione di età superiore ai 12 anni, su 100mila persone considerato il periodo compreso tra il 13 maggio e il 12 giugno, per i non vaccinati (11 decessi per 100.000 abitanti) è 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (2 decessi per 100.000 abitanti) e circa 7 più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2 decessi per 100.000 abitanti).

Rispetto alla popolazione complessiva il rischio di decesso dei non vaccinati rispetto ai vaccinati è più alto di oltre 7 volte (7,1) e raggiunge le 8 volte e mezzo (8,5) sulla popolazione over 80.

Sono i dati contenuti nel report esteso settimanale dell’Istituto superiore di Sanità nel quale viene anche indicato l’aumento del tasso di incidenza e del tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d'età.

Inoltre, nella fascia 30-39 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 1.843 per 100.000, mentre nella fascia di età 0-9 anni il valore più basso, 1.012 casi per 100.000 abitanti. L'età mediana alla diagnosi delle persone segnalate nelle ultime settimane è stabile e pari a 48 anni. Il dato nazionale dell'incidenza è di 1.071 nel periodo tra il primo e il 7 luglio rispetto a 763 del periodo 24 giugno – 30 giugno.

Dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022 sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari al 4,6% del totale dei casi notificati e continua l'aumento della percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati che risulta del 10,8%, in crescita rispetto alla settimana precedente (9,6%).

L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data di riferimento per l'inizio di Omicron) vede un aumento in chi ha avuto il Covid da oltre 210 giorni, nei non vaccinati o vaccinati da oltre 120 giorni, nelle donne, nei giovani e nel personale sanitario. 

(Unioneonline/s.s.)

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