Sempre più serie le condizioni di salute di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni contro il 41bis, trasferito lunedì dal carcere di Sassari a quello di Opera, dove si trova ricoverato nella struttura clinica del penitenziario milanese.

I medici di Opera e il Tribunale di sorveglianza di Milano, presieduto da Giovanna Di Rosa, stanno cominciando a valutare l'ipotesi del trasferimento al reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo per paura di un collasso cordiaco. Anche se Cospito – che si tiene in vita assumendo da qualche giorno solo acqua, zucchero e sale, e continuerà a rifiutare anche gli integratori – ha diffidato il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, informando anche il Garante dei detenuti, dal procedere ad alimentarlo artificialmente nel caso in cui dovesse perdere lo stato di coscienza

Il monitoraggio clinico descrive Cospito come ancora lucido. L'anarchico cammina, si regge in piedi, i parametri vitali sono ritenuti compatibili con la detenzione nel Servizio di assistenza integrata di Opera, dove ha una stanza da solo. Nei suoi confronti c'è massima attenzione da parte del personale sanitario del carcere milanese e delle magistrate di sorveglianza Giovanna Di Rosa, presidente della sezione, e Ornella Anedda, che hanno il dovere di tutelare le condizioni di salute dei detenuti e di garantire i loro diritti, tra cui quello fondamentale a conservare il bene della vita.

GLI SCONTRI – Ieri intanto, mentre a Cagliari si è tenuto un sit-in pacifico, ci sono state sassaiole contro le forze dell'ordine a Milano davanti al carcere di Opera e disordini e scontri con la polizia a Roma. L'appello degli anarco insurrezionalisti per far sentire la propria solidarietà al loro “compagno" detenuto Alfredo Cospito ha portato in piazza un migliaio di persone tra attivisti della galassia antagonista, collettivi studenteschi e dei centri sociali.

Nella Capitale si è assistito ai momenti di tensione più intensi, 800 persone hanno sfilato dietro allo striscione "Al fianco di Alfredo, contro 41 bis ed ergastolo ostativo" e al coro "Fuori tutti dal 41 bis". A creare scompiglio è stato un gruppo di qualche decina di manifestanti vestiti di nero e a volto coperto: con il corteo diretto verso i quartieri popolari a Est della città, mentre sfilavano hanno lanciato bottiglie e fumogeni contro le forze dell'ordine.

A piazzale Prenestino hanno invece lasciato una scia di danni, sfondando i vetri di un'auto e quelli di una panchina alla fermata del bus, per poi incendiare una cabina elettrica. Poi hanno tentato di creare barricate ribaltando i cassonetti dei rifiuti e da una campana del vetro appena divelta sono fuoriuscite centinaia di bottiglie, molte delle quali lanciate contro la polizia, che è quindi partita con le cariche. Il risultato è stato di tre manifestanti fermati e portati in Questura e due invece feriti.

(Unioneonline/D)

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