Sono più di mille i militari che da giorni battono palmo a palmo la zona tra Argenta e Molinella, al confine tra le province di Ferrara e Bologna, alla ricerca di Igor Vaclavic, l'uomo che avrebbe ucciso Davide Fabbri, barista di Riccardina di Budrio, e una guardia pesca volontaria che lo aveva fermato per un controllo.

I cani hanno fiutato qualcosa tra la boscaglia e hanno trovato un giaciglio, forse il posto dove Igor ha riposato alcune ore, ma le tracce olfattive si perdono poi dove comincia la strada asfaltata.

Igor, tra l'altro, potrebbe non essere il suo vero nome, nelle scorse ore l'Interpol ha diramato altre informazioni: le sue impronte digitali appartengono a un serbo schedato dalle autorità di Belgrado, noto come Ezechiele Norberto Feher, nome col quale è formalmente indagato per l'omicidio di Budrio.

L'uomo, quindi, non sarebbe nemmeno russo: da nove giorni, intanto, continua la sua fuga.

IL RICONOSCIMENTO - Il killer fuggitivo è stato riconosciuto da alcuni testimoni che hanno riferito di una persona "con un volto simile" che si aggirava nei pressi del locale di Riccardina di Budrio, dove successivamente è stato assassinato Davide Fabbri.

Alcune persone si sono infatti presentate ai carabinieri per riferire di questa somiglianza con le foto del sospettato. Il killer, però, interessa anche alla Procura di Ravenna che sta indagando sul suo coinvolgimento quale possibile responsabile dell'omicidio del metronotte 42enne Salvatore Chianese, ammazzato con un colpo di fucile a pallettoni il 30 dicembre 2015, davanti a una cava tra Fosso Ghiaia e Savio, nel Ravennate.
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