Con i soldi del reddito di cittadinanza finanziavano la jihad, inviando i soldi tramite i money transfer.

Un 50enne, dagli anni Novanta pendolare tra Italia e Francia, e un 33enne, entrambi tunisini residenti a Ferrara e indebitamente percettori di reddito di cittadinanza (avevano dichiarato false posizioni reddituali e lavorative per ottenerlo), hanno inviato tramite un money transfer circa mille euro a un foreign fighter islamico, un 30enne che vive in Tunisia ed è iscritto nelle liste anti-terrorismo del Belgio.

Lo ha ricostruito la Guardia di Finanza di Bologna che, dopo una segnalazione partita da Bruxelles, ha analizzato i flussi di denaro e le operazioni bancarie che hanno portato ai due tunisini residenti a Ferrara. Entrambi sono stati denunciati, secondo una stima hanno percepito il sussidio per un importo di circa 12mila euro.

Le ulteriori indagini, coordinate dal pm Antonello Gustapane, chiariranno se con quel denaro i due hanno finanziato il terrorismo islamico e se, ai mille euro accertati, siano state aggiunte altre somme, magari inviate con altre modalità. L'analisi dei profili social dei denunciati, dei loro smartphone, degli altri dispositivi e materiali sequestrati, sarà fondamentale per capire che tipo di legame abbiano con il fondamentalismo islamico.

Il 33enne alloggiava in subaffitto, versando un canone mensile, nella casa popolare che era stata assegnata nel 2011 al 50enne, che da qualche anno aveva lasciato l'Italia (ma mantenuto la residenza) per raggiungere la Francia, dove ha lavorato in alcuni cantieri edili. Anche il 33enne svolgeva lavori saltuari e percepiva compensi in nero.

I due sono stati anche denunciati per invasione di edifici perché occupanti l'alloggio popolare non avendone più il titolo.

(Unioneonline/L)
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