Colleferro ricorda Willy Monteiro a cinque anni dalla morte, Mattarella: «Un italiano esemplare»
Il 21enne fu pestato a sangue il 5 settembre del 2020: «Non lo dimentichiamo»A Colleferro, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si ricorda il quinto anniversario della morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di origini capoverdiane pestato a sangue la notte del 5 settembre 2020.
«Willy – ha detto Mattarella - è un nostro ragazzo ucciso da una violenza cieca e insensata e brutale mentre cercava di difendere un amico e di placare gli animi per evitare che si scatenasse una rissa, voleva evitare una violenza e la violenza è esplosa contro di lui, ricordiamo con affetto Willy insieme alla sua famiglia e agli amici e non dimentichiamo. Willy è un italiano esemplare e per questo è stato insignito alla memoria della medaglia d'oro al valor civile in riconoscimento del suo gesto di coraggio e altruismo».
«Nelle società di oggi – ha proseguito - ritorna un clima di avversione e rancore di reciproco rifiuto che spesso sfocia nella violenza e giunge all'omicidio. Sui social e non solo su di essi vengono amplificate parole di odio che vengono accompagnate da una narrazione per generare sfiducia per provocare conflitti, divisioni e scontri. Sono rifiutate la realtà, il rispetto delle opinioni, la critica civile, il diverso da se stessi viene visto come un nemico, un nemico da combattere e abbattere, lungi dal considerare la diversità di opinione una sfida all'approfondimento si ritiene che gli altri debbano essere annientati. Si rischia che la violenza diventi ordinaria e banale e c'è chi ne arriva a fare una ragione di vanto».
«Un grande onore per me stare qui davanti a lei in questa piazza – ha detto la mamma della vittima, Lucia Monteiro Duarte - Qui, dove Willy ha lasciato il suo cuore. Nel nostro grande dolore abbiamo sentito l'abbraccio dell'Italia intera e il conforto. Vi voglio ringraziare per onorare la sua memoria». «Willy - ha aggiunto - non sia ricordato come eroe ma come un ragazzo semplice e amico di tutti. Il nostro messaggio, quello che stiamo portando avanti da cinque anni, è vivere la vita con la pace nel cuore, senza odio. Perché l'odio e la vendetta portano sempre ad altro dolore e impediscono di vedere le cose belle».
Quattro le condanne definitive per la morte di Willy: ergastolo a Marco Bianchi, il minore dei due fratelli di Artena, 28 anni a Gabriele. In carcere anche Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, condannati rispettivamente a 23 e 21 anni.
(Unioneonline)