"Io sono qui innanzitutto per scrivere il Programma nazionale di riforme per il Recovery Plan, ho 8 settimane. Dobbiamo lavorare come se dovessimo vincere un premio. C'è un'ottima base da cui partire; la scadenza del 30 aprile è a un passo".

Così il ministro dell'Ambiente e della Transizione ecologica Roberto Cingolani su "Il Fatto quotidiano", dove fa presente di aver accettato perché "tanto resto un anno, un anno e mezzo, poi me ne vado".

"Io non sono di nessuno - dice a proposito delle sue simpatie politiche - ma trovo che i 5Stelle abbiano avuto il coraggio di cambiare idea su di me. Grillo l'ho rivisto solo qualche giorno fa".

"Il problema del clima - rileva - non è verticale, non si affronta con un singolo ministero. Serve un disegno poliedrico, come ha detto Draghi. Quindi c'entrano il Mise, l'Innovazione, la Pubblica Amministrazione". Sulle deleghe avverte che se ne sta "ancora discutendo".

Della situazione trovata al ministero dell'Ambiente dice che "finora si è esternalizzato troppo. Io voglio lasciare a chi verrà dopo di me una macchina che sappia gestire i soldi e i progetti".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata