I pm di Verona hanno trasmesso al gip la richiesta di archiviazione per Luca Morisi, l’ex guru social di Matteo Salvini finito nel registro degli indagati per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti.

Un’indagine legata alla vicenda del 14 agosto scorso, quando Morisi trascorse la notte nella sua casa a Belfiore (Verona) con due ragazzi contattati su un sito di incontri. I magistrati hanno anche chiesto l’archiviazione per uno dei due escort romeni, nei confronti dell’altro non era stata mossa alcuna accusa.

I pm sostanzialmente sostengono che quel mezzo grammo di cocaina trovato in una bustina non è sufficiente a chiedere che venga instaurato un processo. Gli elementi che hanno portato la bilancia a pendere dalla parte dell'archiviazione per Morisi sono essenzialmente due: il social manager ha ammesso di aver acquistato la cocaina, ma, come ha spiegato ai magistrati il suo avvocato, Fabio Pinelli, non c'è stato "un accordo preventivo di scambio" con gli altri due per consumarla insieme. E questo, da codice, fa cadere l'accusa di spaccio. In secondo luogo si trattava di una dose minima, compatibile con l'uso personale.

Analizzando le chat intercorse in quelle ore fra i tre, i magistrati hanno inoltre escluso che il flacone di droga dello stupro in possesso di uno dei due romeni appartenesse a Morisi, come l’escort aveva sostenuto.

La Procura di Verona ha confermato che si tratta di cessione reciproca di stupefacente, Ghb e cocaina, non punibile per la "particolare tenuità, considerati la quantità e il noto contesto".

Tutto è cominciato alle 14 della vigilia di Ferragosto, con una strana telefonata ricevuta dai carabinieri. Un giovane chiedeva al 112 di intervenire subito “per un furto”. Giunti sul posto, i militari trovavano i due romeni che stavano litigando con Morisi, che a quanto pare non aveva pagato loro quanto pattuito.

Uno dei romeni voleva denunciare il guru social del Carroccio, e a un certo punto ha tirato fuori dallo zaino un flacone di Ghb, sostenendo che glielo aveva dato Morisi. Di lì è partita la perquisizione, poi le ammissioni di Morisi sui ragazzi contattati tramite Grindr e le tracce di cocaina in casa.

Ora tocca al gip decidere se archiviare come chiesto dai pm, chiedere un supplemento di indagine o disporre l’imputazione coatta.

(Unioneonline/L)

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