Chico Forti: «Nelle carceri italiane mi hanno accolto come un re»
Fra i primi a volerlo incontrare, Francesco Schettino, ex comandante della Costa ConcordiaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Nelle carceri italiane mi hanno accolto come un re». A dirlo è Chico Forti, l’italiano estradato dagli Stati Uniti dopo aver scontato 24 anni che ora si trova nell’istituto di Verona.
A Rebibbia, dove è rimasto per poco dopo il suo ritorno, ha spiegato alla trasmissione “Cinque Minuti”, «mi hanno detto: “C'è il comandante che vuole parlarle”. Pensavo che fosse un agente della penitenziaria ma invece il primo che mi si è presentato è stato Schettino (l'ex comandante della Costa Concordia, ndr), il quale mi ha detto: "Chico, sei il mio eroe”».
«Tra il carcere di Miami e quello di Verona c'è una differenza enorme. Quello di Miami è basato sulla punizione ed è un luogo dove sei continuamente umiliato, mentre qui ho conosciuto valori umani come i rapporti e il rispetto, che non ritrovavo da 24 anni», ha aggiunto Forti, il quale parlando di sua madre 96enne ha sottolineato: «È la mia roccia, è stata la mia forza ed energia. Nei suoi occhi puoi vedere i fuochi d'artificio e la gioia nel suo sguardo. Nel 2008, l'ultima volta che l'avevo vista prima di tornare poi in Italia, mi disse “farò tutto il possibile per aspettarti”».
Chico Forti, che si è sempre detto non colpevole del reato di omicidio per il quale in Florida è stato condannato all'ergastolo, ha spiegato: «Se tu sei convinto della tua innocenza, hai la forza di andare avanti giorno per giorno. Non ho mai pensato ai 24 anni, ma al giorno successivo. Se non credi in te o ti suicidi o cambi la vita». E sul suo futuro ha aggiunto: «Sono stato congelato per 24 anni, ma la mia voglia di vivere non è cambiata». Infine, parlando del giorno in cui ha appreso che sarebbe tornato in Italia: «Il primo marzo ho ricevuto una chiamata che ha scombussolato il mio penitenziario, perché mi hanno detto che avevo una chiamata dalla Casa Bianca. La prima persona che mi parlò fu l'ambasciatrice italiana a Washington la quale mi disse che era con Biden e il primo ministro italiano. Poi parlai con Giorgia Meloni, la quale mi disse: “Siamo finalmente riusciti a convincerlo, torni a casa”».
(Unioneonline/s.s.)